Uno scassinatore d'auto in azione!

In Italia in effetti le automobili vanno a ruba più del pane, ma per tutta risposta, nessuno giudica una contromossa importante o quantomeno “razionale” aggiungere alla propria polizza la copertura contro il furto, l'incendio e gli atti vandalici in generale. I nostri automobilisti “patentati” ancora credono o forse lo fanno scaramanticamente, che il furto d'auto sia una delle esperienze di non dover mai vivere nella loro vita “on the road”. Della serie: “Cosa ne pensate dell'incremento dei furti d'auto in Italia? “Capita, eccome se capita, ma sicuramente succederà a qualcun altro e non a me!”. I furti denunciati in Italia sono ben 110 mila ogni anno, quasi 13 ogni ora, ma in fase di preventivo per la stipula di una nuova polizza Rc Auto solo 9 automobilisti su 100, alla “normale” vi aggiungono la copertura “Furto e Incendio”. Una delle ragioni è che il parco automezzi italiano circolante è quasi interamente da rottamare, davvero messo male e molto “invecchiato”, con una vita media di 10 anni, con quasi il 30% degli autoveicoli che hanno tra i 10 ed i 18 anni di utilizzo. Per questo motivo la maggior parte dei clienti preferisce assicurarsi altri servizi quali: l’assistenza stradale all inclusive o la copertura per i danni al conducente. A dispetto degli sconti e del calo del 20% dei costi delle tariffe medie delle polizze, con la crisi ancora ruggente, gli automobilisti italiani preferiscono conservare il “differenziale” in euro e spenderlo altrimenti, piuttosto che “investirlo” in una copertura che pur sempre, secondo le statistiche, potrebbe coprire tale sfortunato evento piuttosto frequente, come appurato precedentemente. Le zone più colpite dagli scassinatori e dai topi d'automobile sono nell'ordine: la Campania, il Lazio e la Puglia. Nonostante numeri da capogiro, gli automobilisti campani e pugliesi ancora non si fidano, essendo la prima e la terza, le regioni nelle quali la copertura è ancora assai scarsa. Viceversa i patentati assicurati del Lazio la scelgono nel 14% dei casi, arrivando subito dopo l’Abruzzo, che ha una percentuale del 15%!