La banda ultra larga arriva dal cielo!

La tecnologia è in fase di beta-test ma la nuova generazione di reti mobili superveloci è dietro l'angolo, pardon si irraggerà dal cielo. Quelli di Google per non farsi mancare niente stanno facendo volare droni che si auto-alimentano, a pannelli solari, con capacità trasmissive e bande cinquanta volte più veloci dell'attuale 4G. Al futuribile progetto di "rivoluzione del mobile" i geniali informatici di Google Access (una divisione ancora poco nota dell’azienda californiana, ndr) stanno lavorando alacremente. Dopo l'idea di espandere Internet in tutto il mondo "wireless" ovvero senza fili attraverso la stratosfera con palloni ad elio, pensano adesso di "propagare" nuove reti superveloci nell'etere, utilizzando aeromobili a pilota automatico e droni ecologici "del terzo tipo" autoalimentati con pannelli fotovoltaici. Il vantaggio "concreto" della nuova tecnologia è l’utilizzo di uno spettro di frequenze completamente "free" cioè libero e fruibile a differenza dell'attuale super affollato da tempo da milioni di conversazioni e trasmissioni cellulari. Le onde radio dell’esperimento hanno un range molto più fine e stabile dei segnali di telefonia mobile standard, che si depauperano in pochi secondi e dopo pochi metri. Google e i suoi "dotti" seguaci, continuano ad effettuare beta test volanti addirittura in Nuovo Messico, nei pressi della famigerata e segretissima "Area 51" avendo a disposizione un proprio centro di controllo ed un hangar sconfinato di oltre 5mila metri quadri per parcheggiare gli alianti con un'estensione alare solare di circa 50 metri. Il focus è sempre quello, fornire accesso superveloce al web a tutti i cibernauti sparsi nel mondo, attraverso migliaia di droni, sotto l'egida e licenza della Commissione Federale dell'Aviazione americana. I permessi però terminano a luglio di quest’anno, ce la faranno i nostri eroi a farci avere la linea libera superveloce per fine 2016 o servirà una proroga?