La Tesla S colpevole dell'incidente!

La nota ufficiale di Tesla informa e spiega che la particolare altezza del rimorchio con la sua posizione sulla carreggiata e le circostanze estremamente rare dell’impatto, hanno fatto sì che l'auto passasse sotto il grosso tir. Il tremendo frontale che ha portato alla morte del conducente dell'auto col pilota automatico, è attualmente sotto investigazione da parte della National Highway Traffic Safety Administration. Molti esperti del settore lanciano l'allarme sul pericolo oggettivo riguardo diversi "bug" sulla sicurezza delle mirabili capacità del cosidetto "autopilot" montato sul rivoluzionario veicolo a basse emissioni. Ingegneri non di parte affermano che in realtà il supercomputer di bordo del veicolo, non sarebbe ancora in grado di gestire tutte le situazioni più complesse del traffico cittadino e della mobilità di una grande metropoli. In poco parole il conducente dovrebbe sempre rimanere attento alla guida, pronto a intervenire in caso di situazione al limite ed ogni minima infrazione al Codice della Strada. Se dopo le analisi e le prove di controllo l'incidente è davvero avvenuto per colpa dell'auto pilota, allora sarebbero davvero guai. Il primo incidente mortale è avvenuto sulle strade della Florida, la settimana scorsa, quando una Model S è finita sotto un grosso camion che procedeva in senso contrario. Il sistema "automatico" non avrebbe rilevato alcunchè, tantomeno l'invasione accidentale di corsia del rimorchio (particolarmente alto e di colore azzurro, confondendolo col cielo o con la segnaletica, ndr). L'auto ha proseguito la marcia senza azionare l'impianto frenante, provocando la morte immediata del conducente. La casa madre si discolpa affermando che il noto sistema di guida autonoma sarebbe ancora in fase di beta testing e quindi il conducente avrebbe dovuto mantenere l'attenzione vigile e le mani ben salde sul volante in caso di necessità.  L’assenza di incidenti mortali su 150 milioni di miglia percorse dai vari modelli col pilota automatico inserito, fa ancora ben sperare, se confrontato con la media degli Stati Uniti, con appena un sinistro mortale ogni 90 milioni di miglia e alla media mondiale di 60 milioni!