Quali novità stradali ci aspettano?

All'inizio dell'estate vi avevamo anticipato una imminente revisione e modifica del “vivo” ed ancora vigente Codice della Strada, da parte del nuovo “esecutivo”; adesso i tempi sembra siano maturi ed i cambiamenti prescritti in dirittura d’arrivo. E’ bene ricordare che il “vecchio” testo unico, si compone di ben 240 articoli a cui vanno aggiunti i 408 dei regolamenti di esecuzione ed attuazione. Pubblicato nel “lontano” 1992, il testo è stato oggetto di oltre sessanta interventi e modifiche del legislatore. L’intervento predisposto dal Governo e dal Ministro dei Trasporti “attuale” è teso ad effettuare un doveroso “restyling” normativo: ottenere un “codice” più breve, snello e sicuramente più comprensibile ai conducenti più sprovveduti, oltre che per gli addetti ai lavori e le autoscuole, certamente molto più efficace sotto il profilo della “certezza” delle regole della strada e della tutela della sicurezza. Stavolta, la disciplina della circolazione stradale potrebbe finalmente riuscirne rivoluzionata e rivalutata. Il legislatore mira a ridisciplinare multe e sanzioni accessorie, prevedendo misure specifiche riferibili ad incentivare i comportamenti virtuosi nonché riduzioni dell’entità degli importi quando il trasgressore abbia provveduto al pagamento a breve e senza fare ricorsi. Il Governo in carica, si propone di introdurre l’istituto della patente a punti con riferimento ai conducenti minori di età, al fine di intervenire celermente e preventivamente nell’educazione dei “neo” utenti della strada. È previsto anche un coordinamento tra il procedimento amministrativo e quello penale per evitare che le misure cautelari di sospensione della licenza di guida perdano efficacia prima della definizione del rito penale. Chi è fermato alla guida del proprio autoveicolo sotto l’influenza di sostanze stupefacenti o alcool, non potrà riottenere la patente di guida fino a quando non sia stato definito il procedimento penale. Per i comportamenti considerati particolarmente pericolosi, così come nelle recidive, è previsto un severo inasprimento delle sanzioni accessorie. Altro fine della modifica al Codice è rivolto alla “semplificazione” burocratica per la presentazione dei ricorsi contro le sanzioni inflitte dalle forze dell’ordine, operando una chiara distinzione degli ambiti di competenza tra ricorsi amministrativi, da presentare in Prefettura e quelli giurisdizionali, da depositare presso gli uffici dei giudici di pace. Si vuole altresi tutelare l’utenza debole, predisponendo sistemi di “alta visibilità” notturna per le due ruote ed i pedoni. Altre disposizioni riguarderanno la circolazione dei veicoli sulla rete stradale e autostradale in condizioni atmosferiche particolarmente cattive, causa di gravi incidenti stradali e di congestioni più o meno gravi del traffico, la progettazione e la costruzione di strade più sicure, con una moderna segnaletica e la creazione di infrastrutture e di arredo urbano atti a favorire i ciclisti. In linea di massima, si tratta di norme condivisibili, che saranno disciplinate con lo strumento più snello del regolamento o dell’atto amministrativo e resteranno fuori dal nuovo Codice tutte le materie di carattere tecnico, soggette a più frequenti aggiornamenti a seguito dell’emanazione di norme europee, in modo da poter intervenire sulle stesse in modalità e forme più celeri!