Prezzi pazzi alla pompa-scuolaguida.it

L’anno appena chiuso, è terminato con un nuovo record del prezzo alla pompa della benzina, ma se il buon giorno si vede dal mattino, anche quello che sta arrivando, non fermerà la corsa al rialzo cosi facilmente. Con l'entrata in vigore delle nuove accise regionali in Toscana (+6cent), nelle Marche (+5cent), in Umbria (+4cent), nel Lazio ed in Liguria (+2,5cent) il rifornimento costa quasi 15 centesimi al litro in più, malgrado i prezzi del greggio al barile siano sostanzialmente stabili ed invariati da tempo. Il prezzo alla pompa della benzina, varia oggi dagli 1,73o euro di Shell agli 1,738 euro nei distributori della IP, anche se, soprattutto al centrosud la super senza piombo viaggia già oltre quota 1,8 euro. Stabile ma sempre in quota resta solo il diesel, unico non "ritoccato" dalle accise regionali, oggi tra i 1,7 euro di Eni fino ai 1,705 euro di Tamoil. Il prezzo del Gpl è invece compreso tra 0,744 euro al litro di Eni e lo 0,756 di Tamoil. E non finisce mica qui, per la prossima Befana 2012, le associazioni dei consumatori (comprendenti Adoc, Codacons, Movimento a Difesa del Cittadino e Unione Nazionale Consumatori, ndr) annunciano uno sciopero della benzina cui seguirà una "bella" denuncia penale in relazione alle troppe speculazioni sui prezzi dei carburanti. Il 5 e il 6 gennaio prossimi i cittadini saranno “formalmente” invitati ad astenersi dal fare il pieno di verde o dal riempire di gas le bombole, come forma di protesta contro i continui aumenti decisi dagli ultimi governi, e contro le speculazioni sui prezzi alla pompa che mantengono sulla “stratosfera” i listini nonostante il costante calo del greggio al barile. L'abnorme ed ingiustificato aumento dei carburanti determinerà non solo una “stangatona” che sfiora i 200 euro all’anno per ogni automobilista italiano, ma anche ripercussioni molto negative sui prezzi al dettaglio dei beni trasportati su gomma. Effetto “notte fonda” che potrebbe far “risvegliare” il tasso di inflazione, con buchi enormi per le tasche ed i portafogli delle famiglie italiane, già di molto al verde dopo l’ultima finanziaria “SalvaItalia”.