Aumenti pedaggi e nuovi investimenti a breve per Autostrade per l'Italia!

Dal 1° Gennaio 2012, sulla rete “guidata” da Autostrade per l'Italia (gestore unico e prima concessionaria in Italia per chilometri controllati), è decorso l'adeguamento tariffario del 3,5%. Rincari dei biglietti arrivati da parte di un po' tutti i gestori, con i relativi strascichi polemici infiniti sull'opinione pubblica. D'altronde i "ritocchi" sono pre-stabiliti da una convenzione vigente ormai da anni tra i privati e lo Stato. Da una parte l'Anas che rappresenta lo Stato “proprietario” della strada e dall'altra i gestori firmatari dell'accordo che prevede pedaggi più cari a condizione che le concessionarie investano sulla rete, soprattutto sulla sicurezza stradale di chi ogni giorno ci guida sopra. L'ultimo “adeguamento” tariffario è il risultato di varie “componenti”: 1,5%, pari al 70% dell'inflazione registrata nel periodo luglio 2010-giugno2011; 2%, relativo alla copertura degli investimenti addizionali inseriti nell’Atto aggiuntivo del 2022; 0,05% per la remunerazione dei nuovi investimenti previsti dalla convenzione unica vigente, etc. Insomma, in base a complicate e sconosciute “formulette” che legano gestore e Stato fino al 2022, i pedaggi “andavano” rincarati, e mettiamoci pure il denaro che i pedaggi autostradali includono a titolo di integrazione chilometrica a beneficio dello Stato. Nel periodo dal 1 ottobre 2010 al 30 settembre 2011, gli investimenti di Autostrade per l'Italia avevano raggiunto il miliardo e mezzo di euro, spesi anche per la sicurezza. Viene così confermato il ruolo di primo investitore privato del paese con oltre 20 miliardi di euro che serviranno, speriamo, ad ammodernare più di 900 km di rete nei prossimi 10 anni. Ad oggi, sono stati completati lavori di potenziamento per quasi 300 Km per un importo totale di 7 miliardi di euro. Inoltre grazie al sistema Tutor, gli incidenti sono calati: il numero dei feriti è sceso quasi del 12% rispetto all'anno precedente e quello dei morti sulla strada del 15%. Ma perché si paga cosi caro il biglietto per l'autostrada? Non è in fin dei conti sempre un pezzetto di territorio italiano e quindi in definitiva ancora "nostro”? Come viene calcolato il costo del pedaggio? Ai fini del calcolo degli euro dovuti per il "lasciapassare" da un casello all’altro, si deve moltiplicare la tariffa unitaria chilometrica per la distanza percorsa che include anche svincoli e rami di collegamento. All'importo ottenuto si aggiunge l'Iva e l'arrotondamento percentuale. Tutto ciò avviene in maniera automatica, senza alcuna discrezionalità da parte della concessionaria, ma spesso si danneggia l'automobilista. Notate bene, se il pedaggio dovuto presenta una cifra finale inferiore ai 5 centesimi di euro, il “dazio” da pagare è arrotondato ai 10 centesimi inferiori, se invece la cifra finale è uguale o superiore ai 5 eurocent il pedaggio per l'utente viene arrotondato ai 10 centesimi superiori. E’ bene quindi prestare attenzione alle tariffe non solo al supermarket ma anche in autostrada, talvolta basta un lieve aumento su una tratta breve, e dopo pochi km, il nostro portafogli diventa molto più leggero di prima, a causa di calcoli capziosi, che di aritmetico hanno davvero ben poco!

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