Al distributore: Contanti o Caritas?

Il nuovo governo prevede nuovi aumenti del prezzo dei carburanti e per quello dell'Iva gia' programmato in primavera. Nuove accise dunque, ma cosa sono praticamente queste tasse sconosciute ai piu'? Le accise sono nientepopodimeno che entrate pubbliche "straordinarie", usate spesso e volentieri dagli esecutivi per reperire fondi "extra". Finadesso una volta decise son rimaste persempre! Riepilogando la storia delle accise rievochiamo "direttamente" la storia italica dell’ultimo secolo. Così ritroviamo il primo "caro benzina" di 2 lire nel 1935 per finanziare la guerra di Abissinia, quella di 14 lire per la crisi del golfo di Suez nel 1956, quella di 10 lire per l'esondazione del Vajont nel 1963, sempre 10 lire per fronteggiare l’alluvione fiorentino nel 1966, che fanno il paio con quelle aggiunte per il terremoto nel Belice nel 1968, che diventano 100 lire per il sisma friulano nel 1976 e per quello dell'Irpinia nel 1980, sommate altre 200 lire per la missione in Libano, alle 25 lire per la missione in Bosnia nel 1996. La penultima accise la ritroviamo nel 2003 per i fondi necessari al rinnovo del contratto degli auto ferro-tranvieri, circa 0,05 euro di addizionale sui carburanti. L’ultima fu decisa nel 2005 per finanziare il rinnovo dei bus per un trasporto pubblico "piu' verde". Tali accadimenti hanno determinato un aumento della tassazione "diretta" sui carburanti, prolungato fino ai giorni nostri con il cambio in euro! Quindi NESSUNO slittamento dell'aumento dell'Iva e tasse maggiorate sulla benzina! Questo purtroppo, e' quanto emerge dall'ultimo decreto legge del Consiglio dei Ministri. L'annunciato incremento delle famigerate accise sui carburanti sara' dunque di 1,5 centesimi di euro al litro fino a Dicembre 2013 e poi al 15 Febbraio 2015 di 2,5 al litro. Preoccupazione presumibilmente crescente tra noi consumatori sempre più tartassati dai governi di ogni colore da piu' di vent'anni! Il Codacons, ad una voce sola, avverte che si tratta di un provvedimento "disastroso", di una "stangata" senza precedenti per TUTTI gli italiani, da piu' di 350 euro a famiglia, senza contare gli effetti indiretti sui prezzi al dettaglio, arrotondamenti ed aumenti dei listini dei prodotti autotrasportati per il 2014. Alla “corale” di protesta, si associa, stavolta anche l'Unione Petrolifera, che, udite udite, giudica “totalmente da irresponsabili” un nuovo rincaro dei carburanti. Anche perché è "sotto l’occhio" e "dentro le tasche" di tutti, l'arresto dei consumi da mesi, se non addirittura da anni. Quando presto toccheremo il fondo del portafogli, ci preleveranno direttamente il contante dai conti correnti?