Mobilità Consapevole
Le "scatole nere" sono sulla bocca di tutti, da quando la legge sulle “Liberalizzazioni” prevede forti sgravi fiscali. Ma quasi nessuno ha chiaro cosa siano, a che cosa servano e come funzionino!
Si fa un gran parlare da tempo delle scatole nere per le auto. Dopo essere state installate negli aerei, sulle navi e sui treni, questi speciali “box” intelligenti sono destinati a breve ad essere montati anche sulle più piccole city car. Racchiuse in involucri di pochi centimetri sotto il cofano o nell’abitacolo, ci consentirebbero di avere una mole impressionante di informazioni senza mai distrarci dalla guida: dati sul meteo, previsioni sul traffico oltre che funzionare come una sorta di “pilota automatico”, impostando per noi la guida migliore, più precisa, puntuale ed economica possibile, sempre pronte ad avvertirci degli ostacoli stradali improvvisi in tempo reale. Ebbene, nell’ultimo decreto Monti al primo comma dell'Articolo 32, si parla di: “Meccanismi elettronici che registrano l'attività del veicolo, denominati scatola nera o equivalenti”. Una formula molto vaga che “lascia il tempo e trova spazio” a diversi equivoci, un po' più preciso è il Codice della Strada, che all'Articolo 49 parla della: “Possibilità di sperimentare sui mezzi pesanti un dispositivo elettronico protetto e idoneo a rilevare, allo scopo di garantire la sicurezza stradale, la tipologia del percorso, la velocità media e puntuale del veicolo, le condizioni tecnico meccaniche del medesimo e la condotta di guida, nonché, in caso di incidente, a ricostruirne la dinamica”.
Ancor più chiara ed esaustiva la nuova risoluzione dell’Unione Europea “Sulla Sicurezza Stradale 2012-2020”, che premette come la maggior parte degli incidenti stradali siano da imputare agli errati comportamenti umani (dichiarando costi sociali connessi per più di 30 miliardi di euro all'anno solo per le casse dell’erario italiano, ndr).
Il regolamento europeo sul capitolo dedicato alle: “Tecnologie moderne per veicoli, infrastrutture e servizi di emergenza” descrive le scatole nere come: “Dispositivi che offrono informazioni sullo stato della strada, sulle tratte più pericolose o con caratteristiche insolite e sulle disposizioni vigenti in materia di circolazione negli stati membri (concernenti limiti di velocità e livello massimo di tasso alcolemico consentito), messe a disposizione degli utenti della strada prima e durante il viaggio, tramite sistemi intelligenti di gestione del traffico (...) auspica, in tale settore, un pieno utilizzo del potenziale del sistema di navigazione satellitare”. Probabilmente sarebbe bastato che il decreto sulle “liberalizzazioni” facesse riferimento anche a queste altre normative per finalizzare al meglio l’intera faccenda e sciogliere fino all’ultimo mistero sull’utilizzo del dispositivo. Ma siamo in Italia, e forse l'omissione non è casuale, forse si è preferito non puntualizzare troppo, non andare troppo a fondo della questione, data la delicatezza delle materie che entrerebbero in gioco. Ma sarebbe d’uopo per il momento, altresì doveroso, fissare limiti, ad esempio, per la conservazione dei dati in memoria, stabilendo norme “ad hoc” in collaborazione col garante della Privacy e le forze dell’ordine, operanti sulla strada, che fin adesso, in merito alle varie questioni, non sono state minimamente interpellate.
Lasciando il campo legislativo per questioni più pratiche e tecniche, di scatole, centraline o info box per auto, ce ne sono di vari tipi e modelli con funzionalità sempre più performanti: quelle che registrano la velocità tramite sensori intelligenti, “microcam” da montare sul parabrezza o sotto lo specchietto retrovisore, altre con collegamento satellitare per geolocalizzare il veicolo in ogni momento, utilissime in caso di emergenza improvvisa o in caso di furto o per intentare legittimo ricorso contro una ingiusta multa o per documentare i km effettivi percorsi (prossimamente il bollo e la polizza rcauto si pagheranno “a scaglioni” in base al chilometraggio e ai dati ricevuti dalla centralina dati). Altri articoli utili ed approfondimenti specifici sulle “scatole nere” e sul loro efficace utilizzo negli articoli della nostra sezione dedicata alla MOBILITA’ CONSAPEVOLE.
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