Dal 13/08/2010 il termine perentorio per la notificazione del verbale di accertamento è di giorni 90 dalla data del rilevamento.

Qualora perciò la multa sia stata notificata oltre il suddetto termine potrà validamente essere impugnata ed annullata.

Naturalmente però le multe accertate prima del 13/08/2010 potranno ancora essere notificate validamente entro il termine più lungo di giorni 150 dalla commessa infrazione.

Nella maggior parte dei casi i verbali vengono ricevuti via posta con una raccomandata con ricevuta di ritorno.

Il postino, nel caso non consegni l'atto al diretto destinatario (ma a un familiare, un parente, il portiere...) deve informare il destinatario dell'avvenuta consegna con un'altra raccomandata. La mancanza di quest'ultima raccomandata e l'inosservanza dell'obbligo a consegnare il verbale all'effettivo trasgressore sono causa di nullità insanabile della notificazione.

Altra questione attiene al soggetto notificatore e alla compilazione della relata di notifica sulla sanzione. La notificazione infatti deve avvenire secondo i dettami degli artt. 137 e seg. del codice di procedura civile e della L. 890/1982 sulla notifica per posta.

Della notifica infatti se ne dovrebbe occupare l'ufficio che adotta l'atto ovvero un dipendente del comando di polizia (stradale, municipale, etc.) da cui dipende l'agente che ha accertato la violazione.

Questo dovrebbe predisporre la relata di notifica sulla sanzione e dovrebbe curare la consegna della sanzione in busta chiusa presso l'ufficio postale.

Ciò sempre più spesso però non avviene, tanto che non viene neanche indicato il nome dell'agente notificatore con conseguente nullità della sanzione stessa.

Non solo ma spesso si legge nei verbali che la sanzione è stata consegnata dall'agente notificatore ad improbabili uffici postali lontani centinai di chilometri:  ciò deve essere contestato per l'avvenuta violazione delle norme del codice di procedura civile riguardo alle notificazioni.

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