Sicurezza Stradale
Oltre le solite buone pratiche al volante, c’è sempre il colpo di sonno in agguato, che sulle strade miete ancora fin troppe vittime!
Non tutti sanno cosa è il "colpo di sonno", un nemico temuto da molti, ma non sempre avvertito per tempo, che si manifesta in maniera del tutto silenziosa ed anonima. Chi ha avuto il "dispiacere" di conoscerlo da vicino, racconta di stato mentale alterato e confuso, di occhi che si chiudono da soli per pochi istanti e di un improvviso risveglio mentre l’auto è già uscita dalla sede stradale o, nella peggiore delle ipotesi, va incontro ad un altro veicolo. In realtà di questo terribile nemico della sicurezza stradale si discute già da alcuni anni e le più recenti statistiche rivelano come una percentuale compresa tra il 20 ed il 30% delle cause dei sinistri, trovi origine proprio nel colpo di sonno. Dai verbali della Polstrada inoltre, non emerge nulla di utile per meglio definirlo: più semplicemente si parla di “uscite di strada” senza che il veicolo procedesse ad un’elevata velocità o fosse impegnato in manovre azzardate come un sorpasso o altro ancora. Persino le tracce di frenata quasi sempre non compaiono e l’unico elemento utile è rappresentato dal conducente che, un istante prima della fuoriuscita, rinsavisce e cerca di correggere la traiettoria o dal passeggero che lo sveglia "basito" per l'accaduto. Eppure, numerosi sintomi rivelano l’approssimarsi di questo temibile nemico e si manifestano generalmente nel giro di pochi minuti. Morire di sonno non è, infatti, solo un modo di dire quando gli occhi non ce la fanno più a stare aperti, ma è l’azzardo incombente, subdolo e latente che corrono quanti guidano senza sapere che il sonno da cui si sono appena svegliati è stato inutile e insufficiente a cancellare la stanchezza. Questo a causa delle apnee notturne di cui inconsapevolmente soffrono e causano un rischio, maggiore di altri, di incorrere in incidenti stradali, anche rispetto a chi fa uso di alcool e droghe. Con la differenza che a un controllo della polizia, questi ultimi sono facilmente accertabili con un semplice test e i conducenti sono obbligati a non bere prima di toccare un volante, mentre nessuno può accertare e chiedere di curarsi a chi va "in apnea" (le cosidette apnee sono interruzioni temporanee del flusso di aria ai polmoni che causano abbassamento di ossigeno del sangue, ndr). Studi dell’UE hanno accertato che gli incidenti stradali vedono nelle apnee notturne, di cui il russare è la spia principale, un coefficiente di rischio di 3,7 mentre quello di alcool e droghe, considerato già alto, si attesta a 1,7 precisando che la sicurezza stradale è un problema non solo tecnico, infrastrutturale e dei materiali, ma soprattutto delle condizioni di chi guida. Negli USA il 17% di tutti gli incidenti autostradali mortali sono causati dal colpo di sonno, in Italia, la si stima che almeno 1 incidente stradale su 5 sia dovuto a un colpo di sonno. L’indice di mortalità è superiore alla media giornaliera per tutto l’arco di tempo che va dalle 20 alle 7 del mattino, raggiungendo il valore massimo verso le 4 di notte (5 decessi ogni 100 incidenti). Il problema dei colpi di sonno, dal letto molto spesso si trasferisce “on the road” interessando tutti quelli che, per ragioni professionali, devono tenere immutata la soglia di attenzione e di veglia (piloti, tassisti, macchinisti, addetti ai controlli o alla gestione di sistemi complessi, ndr). Da una altra attenta analisi finanziata dalla commissione dei trasporti dell'Unione Europea, è emerso che gli incidenti stradali dovuti alla sonnolenza alla guida, provocano un numero di morti doppio rispetto a quelli rilevati nella popolazione "normale". Vi ricordiamo nel merito che sono 3 i sintomi fondamentali che segnalano l’apnea: russare in modo rumoroso, la sonnolenza durante il giorno, una serie di pause respiratore. Ad aggravare la situazione ci sono anche i comportamenti dovuti a inesperienza e ignoranza. Chi guida è solito ricorrere ad una serie di contromisure per evitare la sonnolenza al volante, escogitano diversi espedienti, purtroppo senza grandi risultati: il 54% dei conducenti si ferma e si accontenta dei classici due passi; il 52% alza il volume della radio; il 47% apre il finestrino e il 45% beve un caffè al bar. Non serve muoversi mentre si è al volante (27%) o mangiare caramelle (32%), bere limonata o bevande considerate energetiche (26%), sino ad arrivare al "colmo della misura" con chi ritiene (5%) che sia addirittura utile guidare più velocemente per imporsi maggiore attenzione contro la sonnolenza. In realtà fermarsi e concedersi un breve sonnellino in auto è l’unico antidoto per combattere la sonnolenza alla guida però, lo fa solo il 4%. Per fortuna la moderna tecnologia mette a disposizione non solo strumenti di diagnosi, ma anche di cura. Per ridurre gli incidenti di auto dovuti a colpi di sonno è necessario curare i pazienti con sindrome delle apnee notturne, consentendo loro di avere un sonno davvero ristoratore. Per esempio mediante la "ventilazione a posizione positiva" durante il sonno indossando una semplice mascherina, si risolve drasticamente e compiutamente il problema. Per tutto questo, servono misure di prevenzione sistematiche, strategiche e coordinate, indirizzate innanzitutto alle categorie professionali, come avviene in Germania e in molti altri Paesi dell'UE, che accertino su vasta scala anche sindromi speciali e dispongano obbligatoriamente interventi curativi idonei, senza aspettare la carneficina quotidiana sulle strade!
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