Tutti i colori dello "sballo" con le telecamere termiche a disposizione delle forze dell'ordine!

Sei brillo? Hai alzato troppo il gomito e non te ne rendi conto? Una webcam termica ti scoprirà se sei sbronzo anche allo stadio! Un semplicissimo fenomeno corporeo, unito ad impercettibili macchie e dilatazioni dell’epidermide, potrebbe essere sfruttato per rivelare se un soggetto è ubriaco o no. Non è la solita bufala di fine estate e nemmeno una novità cosi eclatante, ma potrebbe cambiare il destino di molti e soprattuto supportare la sicurezza stradale e non solo. Una tecnologia simile è usata da anni negli aeroporti, allo scopo di monitorare il rischio di malattie contagiose o particolari, e adesso potrebbe avere una più ampia diffusione ed utilità per l'intera società. Alcuni scienziati greci hanno calcolato un algoritmo per individuare i segnali dello stato di ebbrezza, utilizzando speciali telecamere termiche. Si potrebbe "segnalare" un soggetto ubriaco anche all’interno di una folla di persone, attraverso il monitoraggio della temperatura corporea di varie parti del volto. I ricercatori dell’Università di Patrasso ci spiegano come un pc collegato ad una fotocamera dotata di un software speciale possa individuare le differenze fisiologiche della persona “sotto esame” (dilatazione della guancia in un soggetto ubriaco o anche l’aumento impalpabile di calore tra le cavità nasali e la sua fronte, etc). La scoperta utilizzata originariamente negli aeroporti per individuare “gli affetti” da particolari epidemie o malattie contagiose, si renderebbe utile e fruibile soprattutto per monitorare i più scalmanati in eventi sportivi, musicali o aree affollate. Diventerebbe subito compagna insostituibile per l'operato delle polizie e varie “security” mondiali, oppure anche per Polstrada e Carabinieri per un preventivo, veloce e non invasivo esame di controllo da effettuarsi sulle strade, “isolando” solo i soggetti che presentino platealmente e visivamente lo stato di ebbrezza, per sottoporli successivamente all’alcooltest. Sicuramente da noi, questa tecnologia “rischierà” di sollevare grossi interrogativi e preoccupazioni in merito alla legge sulla privacy, riteniamo però, di poterne fare uso solo in casi di emergenza o eventuali impellenti esigenze di ordine pubblico e per i controlli sistematici relativi alla sicurezza stradale. Ben fatto!