La polizza Rc Auto costerà meno?

Siamo già a Maggio inoltrato ma il meteo non promette bene, almeno per tutti quelli che confidavano in un anticipo d'estate, magari col solleone. Potrebbe andar meglio, udite udite, sul versante polizze Rc Auto. Di pochi giorni fa, la notizia di una presunta riduzione delle tariffe assicurative negli ultimi sei mesi. Una sostanziale “discesa” secondo l'Ania, la “Confindustria delle Compagnie assicurative”, che ha calcolato una diminuzione dei prezzi del 4,5%. A sentire le "voci" delle Associazioni dei Consumatori però il tutto, sembra più verosimile che reale! A sottoscrivere le “tesi” di Codacons e Federconsumatori, in realtà la rilevazione è molto più che ottimistica che reale e che di fatto, la "resa dei conti" non ci sia proprio stata. La recente contrazione dei prezzi della Responsabilità Civile Obbligatoria, è stata “congenita” alla crisi economica ed al minore utilizzo degli autoveicoli da parte di tutti, mentre nel settore, tutti si augurano possa trasformarsi in un trend “strutturale” positivo con ulteriori riduzioni comprese tra il 3 e il 5%. Secondo l'Ania ulteriori ribassi si avrebbero puntando sulla lotta alle truffe e agli evasori, sulla diminuzione del numero degli incidenti con campagne di sensibilizzazione ad hoc e con l'uso della tabella del danno biologico. L'approvazione della tabella per la valutazione dei danni alla persona di grave entità sembra il provvedimento più importante data la sua incidenza sull'ammontare complessivo dei costi dei risarcimenti (6 miliardi di euro su un totale di circa 14 miliardi, ndr). La tabella del danno biologico, (prevista dal Codice delle Assicurazioni dal 2005 ma mai attuata in realtà, ndr), sarebbe utilissima come standard a livello nazionale dei costi che oggi vengono invece decisi dai singoli tribunali, per offrire certezze alle imprese e definire in modo chiaro e senza dubbio alcuno come e quanto risarcire il danno biologico. Il sistema cosi strutturato ed innovato, imporrebbe una riduzione del risarcimento sul danno biologico del 10-15% che si tradurrebbe in un calo del 3-5% sul totale del premio assicurativo. La “portata” dell'intervento sarebbe superiore se “intesa” nel medio e lungo periodo, in quanto avrebbe l'effetto di calmierare i costi in continua e disordinata crescita, fornendo le imprese di “linee guida” certe e durature per il calcolo delle riserve sinistri. Cosi facendo i rimborsi per danni fisiologici gravi scenderebbero ma è anche vero che gli standard fisserebbero comunque un risarcimento che è circa il doppio rispetto a quanto pagato dall'Inail per gli infortuni sul lavoro, con gli indennizzi più elevati dell'Unione Europea. Sarà questa davvero la soluzione finale? L'“Uovo di Colombo”, per giungere ad un armistizio o meglio alla “pace” permanente, della guerra decennale, tra assicuratori ed automobilisti? Nei prossimi giorni capiremo meglio la validità delle proposte e giungeremo senza dubbio ad una veritiera e conveniente sentenza!