UBER "not" ALLES in Germania!

Vi chiederete cosa c'entrano Goldman Sachs e Google corp. con la neonata società americana di noleggio taxi con conducente via web e telefonino che tanto, a tutti, ci fa risparmiare? I giudici del Tribunale di Francoforte pensano che abbiano “molto” in comune, perché esaminate le carte ed i fatti, hanno emesso questo chiarissimo verdetto shock: "UBER e' una finta start-up che si mantiene con ingenti liquidità da parte di corporazioni e colossi bancari americani". Trattasidel primo stop “continentale” per UBER decretato da un tribunale, riguardante uno dei paesi più ricchi ed avanzati d'Europa, specialmente sulla strada! Ma il servizio “globale” di taxi e tassisti a chiamata non demorde e non rinunciare nemmeno temporaneamente alle proprie attività in uno dei mercati più ambiti, adendo le vie legali per ribadire la legittimità di un servizio privato “su misura” del cliente operato da seri professionisti. E' la prima volta che l'attività in forte concorrenza con i taxi tradizionali, subisce un provvedimento di questo genere su scala nazionale, su ricorso avviato da associazioni di settore. I tassisti “allemani” non solo accusano UBER di gestire abusivamente l'attività di servizio taxi sprovvisti di regolare licenza, ma anche di essere una società di “prestanome” e “parvenus”, una finta start-up insomma che opera “fuori mercato” grazie ai miliardi di dollari che riceve da ricche corporation a stelle e strisce, spacciandosi come miracolo della “Nuova Economia” globale. Altre armi di “distruzione di taxi di massa” sarebbero l'uso improprio di Internet e degli smartphones con tratte a costi irrisori, che danneggiano le imprese, i lavoratori ed in ultima istanza lo Stato “intero”, in quanto insieme di cittadini che lavorano onestamente. L'ingiunzione attuale del tribunale prevede in caso di inosservanza, multe ingenti ed immediate ulteriori sanzioni fino a 500 mila euro! Il "caso" continua nel caos continuo: tra interminabili discussioni, le mille denunce, gli scioperi del servizio taxi a singhiozzo, i blocchi metropolitani del traffico, per l'annosa questione delle licenze piu o meno illegali e della concorrenza piu o meno sleale. UBER non e' sicuramente una onlus e prima o poi toccherà anche a noi nel Belpaese, chiarire l'intera questione e “farci i conti” a livello normativo nazionale e comunitario, acclarando l'effettiva convenienza sociale di questo cosiddetto progresso a buon mercato “born in the USA”.