Attualità
Tutte le ultime analisi ed i piu' recenti report di mercato sono concordi su un unico dato: che l'export italiano finalmente sale e quello delle due ruote piu' di tutti con +1,5% all'anno. Cresce anche l'abitudine all'uso delle due ruote. Dal 2011 al 2014 quelli che lasciano l'auto e inforcano la bici nuova per andare in ufficio sono aumentati dell'1,2%!
L'economia italiana recentemente sembra essersi messa “in moto” sfruttando i pedali! Si, avete capito bene, le imprese che hanno tubolari, gomme, manubri, cambi e freni in "catena" di montaggio hanno avuto un rialzo netto dell'1,5%! Sembra una "salita" poco impegnativa, ma vista l'attuale situazione di quasi stallo dell'economia, credeteci non lo e' affatto. Il Belpaese sembra voglia “emulare” le gesta da record dei sui ciclisti professionisti nelle grandi classiche o nelle più blasonate corse a tappe del mondo “globalizzato”, seguendole anche nel mercato. I desideri per gli acquisti, aventi al centro una due ruote nuovo modello, sono all'ordine del giorno, facendo aumentare le richieste con un effetto “boombastico” sulla precedente asfissia mercantile degli ultimi 7-8 anni. Le aziende che producono, noleggiano e riparano due ruote lungo lo Stivale, sono poco più di 3000 ma danno lavoro a quasi 8000 addetti ed operatori e nell’ultimo anno sono aumentate dell’1,5%. Un piccolo esercito di indefessi "soldatini" in cui dominano le quote artigianali con 2.135 imprese e 4.000 e rotti dipendenti. In breve, tradizione e innovazione nelle due ruote in Italia negli ultimi tempi, sembrano avere ottimi “rapporti”. La fotografia del settore è sempre più chiara e luminosa e lascia ben sperare per il futuro. Dai mini laboratori delle migliaia di artigiani escono pezzi unici rifinitissimi che conquistano tutti i "piedi" ed i palati e vieppiu' dei record mondiali. Modelli “pret a-carter” per ogni tipo di specialità agonistica, per l'uso quotidiano e per lo svago. Una filiera produttiva famosa nel mondo che di ogni elemento ciclistico: dai sellini aerodinamici rifiniti in pelle, al manubrio personalizzato, alle ruote lenticolari e non, ai raggi con differenti mescole, forgiano piccoli e grandi capolavori di manualità con una buona dose di "hi-tech". Secondo gli ultimi dati di Confartigianato, il maggior numero di ditte del settore sono in Lombardia con ben 567 imprese, seguono Emilia Romagna con 510 ed il Veneto con 480. La Sicilia che non t'aspetti, e' la regione che nell’ultimo anno, ha registrato il boom con un lusinghiero +4,5% delle imprese “facenti parti” delle due ruote, seguita da Emilia Romagna, +3,4% e Lombardia, +2%. Solo l'anno scorso l'export tricolore delle biciclette aveva un valore di 632 milioni di euro, con una crescita dell'1,5% rispetto al 2013. I nostri migliori clienti? “Oui, c'est plus facile”, sono i cugini francesi. E non c'è da stupirsi molto perché nel Paese d’Oltralpe vendiamo a bizzeffe sia bici complete, che componentistica di qualità per oltre 130 milioni di euro, pari al 20% del nostro commercio internazionale totale. Chi ancora compra le nostre biciclette ad occhi e “scatoloni chiusi” italiano sono i tedeschi, con un incremento del 14,5% delle richieste, gli inglesi con un +7,6% e al finale gli esigentissimi spagnoli con un +7%. Conclusioni: la bicicletta sta finalmente diventando il mezzo di trasporto preferito dagli italiani per recarsi al lavoro e anche per trascorrere il “poco” tempo libero, unendo attività sportiva e divertimento all'aria aperta. Dal 2011 al 2014 la quota di gente che ha scelto di lasciare l'auto parcheggiata in garage ed inforcare la bicicletta per andare al lavoro è aumentata dell’1,2%, un “picco” che supera quello di tutti gli altri mezzi di trasporto messinsieme. A pedalare di buona lena e di prima mattina per i “transfert” casa-ufficio sono i residenti nelle province autonome di Trento e Bolzano, con un ottimo 13% degli “impiegati” che usa la bici per risparmiare tempo, denaro e inquinare meno. Segue l’Emilia Romagna con quasi il 10% degli occupati che va al lavoro pedalando, la Lombardia con un 6,6% ed il Veneto col 6%. Sara' la crisi economica ancora pungente che ci impone di risparmiare? Sara' l'ambiente finalmente da salvaguardare? Sara' la nostra salute da preservare? Sara' l'aumento della densità delle piste ciclabili (cresciuta in media di 5Km per Km2 negli ultimi anni, ndr)? Sarà quel che sarà, sia quel che sia, ma la bicicletta: da quella classica a quella da corsa, da quella elettrica a quella per la montagna, si rivela essere sempre più l'oggetto di “compra” preferito dagli italiani. “Una pedalata allunga davvero la vita e fa bene anche al portafogli. Perché non usarla di più e cambiarla anche più spesso?”.
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