Attualità
In pensione non vuole saperne di andare, la Vespa è una settantenne ancora molto arzilla. Tutti i motoveicoli ancora in produzione nati nella prima metà del secolo scorso erano progettati per fare la guerra, invece lo scooter "made in Italy" è pensato per vivere la mobilità in libertà!
Era il 20 Aprile del 1946 quando una nota azienda motoristica italiana depositò all'ufficio brevetti di Firenze il progetto di quello che sarebbe in breve tempo diventato lo scooter per eccellenza più conosciuto al mondo. Un vero gioiellino di tecnica e design, anticipatore del mercato globale per numerose generazioni di vespisti in tutti i paesi del mondo. Un'idea geniale che ha motorizzato le masse, amata da giovani e anziani, maschi e pure femmine, prodotta in oltre 150 versioni e milioni di esemplari, in una "scoppiettante" avventura lunga ormai più di 70 anni. L'azienda vera e propria era nata molto prima degli anni della guerra, fondata a Genova nel 1885 per arredare navi e treni. Negli anni poi la ditta si "allarga" e si specializza nella produzione di aeromobili, uscendo letteralmente "rasa al suolo" dopo le due Guerre Mondiali. Ripartire non fu certamente facile, per rilanciare l'attività, serviva qualcosa di clamoroso, una rivoluzione in moto, generata da scintille di pazzia e passione per le due ruote a motore: fu la prima Vespa. Il boom economico seguente fece il resto, il business per i motoveicoli fu inarrestabile. La Vespa era una "diavoleria" mai vista prima con un telaio interamente in acciaio per coprire tutta la "meccanica" e riparare il passeggero, motore di 98cc sulla ruota posteriore per eliminare il fastidio della catena, le 4 marce sul manubrio, nuove sospensioni (per facilitare la sostituzione della ruota in caso di forature, ndr). La Vespa era più o meno a buon mercato, costava infatti 55mila lire fino alle 60mila per la versione “deluxe”. La produzione salì rapidamente, dalle 10.000 unità del 1947, alle 20.000 nel '48 quando arrivò la "potente" versione di 125 centimetri cubici. Nel 1950 diventò il simbolo della “Dolce Vita” grazie al fascino di Roma Capitale e di indimenticabili attori hollywoodiani in “Vacanze Romane”. Tutti da quel momento desideravano andare in scooter, abbandonare auto e moto imitando scene da film ed il fascino dei bellimbusti dell'epoca. Vespa era già diventata uno dei simboli del "made in Italy", icona del Belpaese come Fiat, Ferrari e Alfa Romeo. Non solo tecnica e design ma anche sicurezza, performance, affidabilità e tanto genio tricolore. Cilindrate diverse per esigenze diverse, col "Vespino" nel 1964, l'avvento della targa, la "Primavera" negli anni della contestazione e del '68, il mitico "Vespone" come lo chiamavano i neopatentati dell'epoca. Nel 2000 con ET4, la prima Vespa con motore 4 tempi, nel 2008 la GTS e via andare. L'azienda ha delocalizzato, ma le Vespe sono attualmente in produzione, in remote ma popolose nazioni dell'Asia. Infiniti i modelli entrati nella storia, come la gloria e la gioia tutta italiana di spegnere un numero così elevato di candeline. Se il passato è glorioso, il presente è radioso, il futuro sarà ancor più promettente. "Buon Compleanno alla Vespa ed a chi ancora ne possiede una!".
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