Il nuovo space shuttle indiano!

"Conto alla rovescia, i motori si accendono, partenza, pronti e via dalla Terra allo Spazio e ritorno". Il lancio ha funzionato, dimostrando la validità del progetto che punta a far dell'India una nuova potenza spaziale, con a disposizione ingenti capitali e tecnologie all'avanguardia, facendo concorrenza al "sogno americano" nel mettere a punto un sistema pratico, efficiente e soprattutto economico per andare e tornare dalla stratosfera attorno il pianeta. La "mission" per il neonato ente spaziale indiano è costruire una navetta riusabile, ovvero in grado di eseguire una orbita precisa, trasportare e collocare satelliti geostazionari e militari, a prezzi attualmente “fuori mercato”. Il volo test è partito da un'isola segreta del sud-est indiano, raggiungendo i 100Km di altitudine, per poi rientrare precipitando nel Mar del Bengala. Non è un la prima volta che l'India ci prova, già nel 2014 aveva sparato nell'iperuranio una sonda verso Marte investendo milioni di dollari. Per arrivare lassù, dove il cielo non è più blù ma scurissimo, laddove eravamo rimasti con gli occhi all'insù per ammirare le "passeggiate" degli astronauti dello Space Shuttle “originale”, ormai pensionato da anni, le agenzie spaziali occidentali sono orientate verso razzi "monouso", meno costosi e più facilmente manutenibili, per l'assenza di equipaggio umano, rispetto alle altre spolette tra cielo e Terra. Alcuni appassionati danarosi investitori privati stanno altresì spendendo milioni di dollari nel settore per costruire shuttle spaziali assai più economici del vecchio modello Nasa (pensiamo agli innovativi vettori a decollo ed atterraggio verticale, ndr). L'avrete già ben capito, il nuovo mercato dei satelliti artificiali e militari vale centinaia di miliardi di dollari e la corsa per accaparrarsi i posti migliori è appena iniziata. L'India come altri paesi dell'Est asiatico emergenti non vuol essere da meno. Soddisfatti del successo, gli scienziati e i politici pianificano già le prossime tappe e missioni spaziali con altri due modellini di razzi vettori "container", per testare a dovere la complessa strumentazione di bordo. Poi metteranno a punto la navetta vera e propria che inaugurerà per davvero l'era spaziale indiana ma non prima del 2030. Chi vivrà, vedrà!