Auto blu elettriche per rinnovare la flotta di rappresentanza di tutti i paesi dell'Unione Europea. E l'Italia dov'è?

Arriva dalla conferenza "COOP22" di Marrakech una notizia tanto confortante per l'umanità quanto avvilente per noi italiani. L'incontro più atteso dell'anno per quelli che vogliono "salvare il Mondo" arruolava quasi tutti i più importanti governi mondiali.

Si è discusso di tante cose, tra cui l'adozione di autoveicoli ad energia sostenibile, nella maggior parte dei auto, moto e bici elettriche, per contribuire ad abbassare le emissioni di gas serra e particolato, costringendo le maggiori nazioni inquinanti ad un vero giro di vite sulle normative anti smog ed ad un maggiore impegno in tutti i sensi verso la mobilità sostenibile. Secondo il documento scritto e firmato da tutti i paesi membri, moltissimi governi si impegnano ed aspirano ad essere in "prima fila" nel passaggio alle zero emissioni e ad un considerevole aumento della qualità dell'aria e conseguentemente della vita di tutti i giorni, coinvolgendo anche realtà locali, amministrazioni pubbliche e regionali. L'obiettivo finale sarà quello di arrivare a centinaia di milioni di mezzi ad emissioni ridotte entro il 2020, includendo anche auto ibride plug-in e idrogeno fuel-cell, con il traguardo successivo fissato al 2030 quando il 30% di tutti i veicoli a motore circolanti dovranno essere 100% eco-sostenibili. Un patto volontario, che sembra esser preso sul serio soprattutto dai paesi del Sol Levante (Cina e Giappone, entro il 2030 promettono solo auto "next-gen", ndr). L'Italia dov'è? Il Governo in carica dopo aver perso milioni di euro di fondi extra-europei per il riammodernamento del parco veicolare in chiave "verde", dopo aver perso il "treno" per creare una rete capillare di stazioni di ricarica elettrica, sembra non esserci e "non battere un colpo" anche stavolta, dimostrando poca attenzione e voglia riguardo sostenibilità e salvaguardia ambientale (temi che in campagna elettorale erano stati invece "caldissimi" con mille dibattimenti e promesse di cambiamento più volte elargite e mai mantenute, ndr). Tutti i paesi, come membri della "Electric Vehicles Initiative", ovvero per: "Iniziativa per  la promozione dei veicoli elettrici", dichiarano esplicitamente di impegnarsi per facilitare il passaggio ad almeno 30 milioni di veicoli elettrici, entro il 2020. Tutte le nazioni "all together" si batteranno per abbassare le emissioni inquinanti ed accelerare l'introduzione nei rispettivi paesi di veicoli a zero emissioni. Si incoraggiano vieppiù gli enti statali e non, le città metropolitane, ex province, le regioni, le aziende municipalizzate e private a fare altrettanto, accorciando i tempi di passaggio del proprio parco veicolare di rappresentanza, le cosidette "auto blu". "Ve le ricordate? L'Italia che farà?".