Attualità
Da Luglio tutti i parcometri italiani avrebbero dovuto essere abilitati ai pagamenti con bancomat e carta di credito. In realtà non è cosi. E' giusto pagare la sosta se il dispositivo non è a norma? A breve le prime sentenze dei Giudici di Pace!
Entro la scorsa estate tutti i parcometri installati sul territorio nazionale, circa 30mila macchinette, sarebbero dovuti essere abilitati ai pagamenti elettronici con bancomat e carte di credito. Risultato? Ad oggi meno della metà dei dispositivi rispettano la norma o sono stati "aggiornati" ai nuovi metodi di pagamento.
Molte pubbliche amministrazioni e comuni d'Italia continuano ad utilizzare macchine che accettano solo contanti o monete sonanti appellandosi all’impossibilità tecnica di un vero e proprio adeguamento alla normativa. A mancare nel 90% dei casi è sempre la linea telefonica attraverso cui dovrebbero avvenire in tempo reale tutte le transazioni in completa sicurezza. La domanda degli automobilisti e dei "civilisti" sorge spontanea: "E' giusto pagare la sosta e l’eventuale multa se il parcometro è “fuorilegge”? Un quesito più che legittimo che rischia di portare in Tribunale, cittadini e comuni e le rispettive rappresentanze legali. Un tema "scottante" che va a braccetto con quello dei pagamenti digitali e della banda larga, che vedono l’Italia all'ultimo posto in Europa. Nel 2018 è previsto un volume totale di 250 miliardi di euro di transazioni con il "digital payment", ma il Belpaese come al solito, dorme, resta indietro, restiamo la nazione dove conta solo il contante, con tassi di utilizzo della "moneta elettronica" inferiore a tutti i paesi europei. Il pagamento digitale della sosta, è importante anche nell’ottica della trasparenza e della tracciabilità dei pagamenti. Dal 2017 infatti tutti i soggetti passivi di Iva che erogano prodotti e servizi tramite distributori automatici su richiesta dell’utente, come i parcometri, saranno obbligati a trasmettere per via telematica i dati relativi all’incasso giornaliero alla nuova Equitalia. L’ennesima contraddizione "nonsense" all’italiana, con i controllori, interpretati stavolta dai Comuni, che continuano a loro volta, ad essere i veri “fuorilegge”. Fino a quando potremmo andare avanti cosi, anche con i parcheggi?
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