Attualità
Altra regalia del Governo dimissionario ai concessionari autostradali “paperoni”. Il solito rincaro dei pedaggi e la modifica light del codice degli appalti in barba a tutti gli automobilisti!
Inizia l'anno, partono gli aumenti "fisiologici" di tasse e varie gabelle fisse e inizia lo scaricabarile tipico "italiota". Anche stavolta i concessionari dicono che gli aumenti non dipendono da loro ma da imprecisate direttive nazionali e norme europee, mentre per il governo già dimissionario, dipendono dal piano d’investimento delle società autostrade. Sta di fatto che ogni anno crescono i pedaggi nella giungla tariffaria dei ventotto gestori di strade lungo tutto lo Stivale! Da Gennaio scattano subito gli aumenti che sfiorano il 50% sulla "Aosta-Morgex" e del 15% sulla celeberrima pedemontana "Milano-Serravalle". La tariffa per percorrere con l'auto la "Strada dei Parchi", sempre al Nord, cresce del 14% per una controversia legale tra Stato e Concessionaria. Ci sorprendono fino ad un certo punto i rincari delle nuove e sempre vuote tratte autostradali che hanno pedaggi doppi rispetto a quelli della rete "normale". Il pedaggio della "Brebemi" aumenterà del +5%, mentre il ticket per la "Teem" sale del 3%. Nonostante siano sostenute da contributi statali, sgravi nazionali, garanzie regionali, con l’inflazione al 2%, gli aumenti del 3% sono colpevolmente immotivati. Le buone notizie in tutto questo bailamme di cifre, a ben vedere si trovano pure, ovvero diminuiscono i costi gestionali su tutta la rete nazionale, con l'aumento dell’automazione e la quasi totale scomparsa fisica dei "casellanti" con un uso sempre più massivo delle nuove tecnologie e Telepass. Il traffico nel 2017 appena terminato è cresciuto del 3% e gli investimenti complessivi sulla rete sono crollati ad appena 1 Miliardo di euro contro una media annuale di 3 miliardi all'anno nel periodo 2008-2015. Nuovi piani d’investimento, project financing e di salvaguardia ambientale giustificano sempre gli aumenti? Concessionarie e Governo litigano su finte gare e finti contenziosi e si mettono d’accordo all'ultimo con proroghe delle concessioni ed aumenti tariffari puntuali. Nel frattempo cresce la produttività sulla vecchia rete autostradale, già pagata profumatamente ed ampiamente negli anni da tutti noi. Dopo le privatizzazioni, le concessionarie si sono assicurate rendite di posizione grazie al rinnovo delle concessioni senza utilizzo di alcuna gara di appalto pubblica o privata. Profitti altissimi ed ingiustificati che penalizzano gli utenti ed aumentano il costo delle merci trasportate su gomma, frenando la tanto attesa ripresa economica. Nonostante il bollo auto e le altre tasse malcelate ma sempre più presenti e pesanti, tutti noi privi di alternative saremo ancora costretti a servirci delle autostrade per recarci al lavoro a causa di infrastruture inadeguate gestite come sappiamo. Grazie al trasporto pubblico locale peggiore d’Europa, lo stuolo di pendolari non avrà scampo nemmeno nel 2018, trovandosi obbligatoriamente costretto ad usare l'auto privata e pagare salati dazi autostradali per ogni spostamento casa-lavoro. Per concludere nella legge di stabilità, appena approvata, un emendamento ha vieppiù innalzato la quota dei lavori eseguibili in “house” dal 20% al 40%, ovvero di tutti quei lavori di manutenzione e costruzione, che andrebbero invece messi a gara. Sarà così di fatto ancora possibile per i concessionari mantenere le "rendite posizionali" che potranno far lievitare assieme ai costi della manutenzione per farsi giustificare nuovi aumenti!
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