Attualità
Già attiva in Europa, la patente di guida si otterrà gradualmente tra quiz teorici, ore di pratica e supporti informativi e di prevenzione per i più giovani!
La patente di guida negli anni a venire, a ragion veduta, sarà sempre più difficile da conseguire! La licenza più attesa da molti giovani, perlopiù appena maggiorenni dopo il diploma rappresenta da sempre una tappa di vita molto importante non solo per la prima libertà ricevuta! Purtroppo però i dati sugli incidenti e le gravi infrazioni rilevano come fascia critica quella dai 15 ai 25 anni, età media della prima esperienza diretta "on the road". Continuare di questo “passo” si sta facendo davvero pericoloso! Per tali ed altri motivi, in molti paesi UE viene adottato il modello della formazione progressiva che accompagnerà tutti i neopatentati nei loro primi anni con un volante nelle mani ed una strada da affrontare. Per testare la reale abilità e l'oggettiva compatibilità di ogni persona con le norme del Codice del Strada prima di confermare l’acquisizione della agognata Patente B. Nell'Unione Europea, se dai 40 anni in su, le cause principali di decessi sono malattie respiratorie o cardiache, tra i 15 e i 30 anni di età, la morte avviene per cause molto più estreme, ovvero, per sinistri, in particolare per i giovani tra i 15 e i 25 anni. Sono risultati particolarmente a rischio, col maggior numero assoluto di decessi, quasi 260 in un anno e di feriti, più di 27mila! La minor percezione del rischio in giovane età, unita alla scarsa esperienza alla guida e alle distrazioni varie che tutti purtroppo conosciamo bene ed il patatrac è impossibile da evitare. Cosa fare per evitare tali stragi stradali? Prima di tutto una capillare formazione e informazione dei giovani utenti della strada fino al conseguimento della licenza di guida. Tutto ciò non basta. E quindi? La soluzione è l'istituzione della “Patente Progressiva” per valutare appieno le capacità di ognuno ed escogitare nuove misure per colmare questo particolare deficit che può costare la vita propria ed altrui. Un percorso formativo quindi che prevede l’ottenimento della licenza “per gradi”, in seguito a diversi esami, periodi di pratica sulla strada e controlli continui degli istruttori e dei genitori per monitorare la condotta tenuta dagli aspiranti automobilisti. Questo tipo di formazione prevede un incentivo alla pratica ma anche una serie di supporti educativi, anche di tipo psicologico, per fare prevenzione "attiva". Tutte le autoscuole preparano ottimamente i giovani per conseguire la patente, ma è l'unico momento di formazione alla guida. L'educazione stradale è conoscere tutte le variabili e soprattutto gli imprevisti del sistema “strada”, fin da quando si è piccoli pedoni o baby ciclisti. E' utile allenarsi per saper guardare e stare attenti a tutti i soggetti della strada, conoscere il proprio grado di attenzione e di reazione a tante variabili, come quelle psicologiche, che se riconosciute da giovani poi sono fondamentali anche da adulti. Un automobilista allenato all'educazione stradale fin da bambino sarà sicuramente un attento guidatore da adulto. In diversi paesi europei esistono già formule innovative di avviamento alla guida. In Norvegia, ad esempio, da quando è stato introdotto un sistema di educazione specifico il numero dei morti per incidente stradale tra i giovani è calato del 70%. Qui, come in Austria, Islanda, Svizzera e Lituania, esiste la cosiddetta “patente di secondo livello”, mentre negli USA, in Canada, l'Australia e la Nuova Zelanda c'è la patente graduale. Le ultime statistiche condotte negli Stati Uniti ha evidenziato appunto, grazie all'introduzione della “patente graduale”, i sinistri che hanno visto coinvolti i “teen agers” siano diminuiti del 40%. In Australia c'è stata una chiara riduzione del 30% di incidenti gravi e mortali tra i 18 e 20enni nel loro primo anno di guida. E noi cosa aspettiamo ad adottarla?
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