Con l'ultima ordinanza i giudici della Corte di Cassazione avverano la “speranza nostra” di farci cancellare ogni salata sanzione rimediata per troppa velocità, quando misurata dal “diabolico” totem elettronico di turno! Secondo la recente sentenza degli “Ermellini”, la sanzione è sempre impugnabile e l'esito dell'appello sarà sempre a nostro favore, se il decreto prefettizio che autorizza il posizionamento del dispositivo di controllo, preveda la sua installazione nel senso di marcia opposto a quello in cui è effettivamente situato. Nel caso oggetto di pronunciamento della Corte, la contravvenzione era stata comminata ad uno sfortunato automobilista con l'autovelox posizionato sul lato destro della carreggiata, anziché sul sinistro, come previsto dal decreto del Prefetto locale. Autorizzata dal Prefetto e sempre previa presenza di segnaletica adeguata, la PolStrada può elevare multe su entrambi i lati della strada a doppio senso di circolazione? E' possibile, in buona sostanza, essere multati da un autovelox posizionato a sinistra e non a destra della strada? Secondo la Cassazione, l’ordinanza del Prefetto non deve per forza indicare il senso di marcia in cui gli agenti possono collocarsi per il rilevamento automatico della velocità. Le forze dell'ordine possono sanzionare i conducenti su entrambi i lati di marcia. Ma se, come nel caso in oggetto, il Prefetto indica espressamente uno specifico senso di marcia in cui è autorizzata la multa senza contestazione immediata, la rilevazione sul senso opposto è illegittima. La legge non richiede che il provvedimento prefettizio specifichi, il senso di marcia optato per la rilevazione, ma, qualora sia presente, il rilevamento elettronico della velocità, nonché la connessa attività di accertamento, potranno ritenersi legittime qualora riferite all’autovelox sito in modo conforme al decreto autorizzativo. 

Nb) Il decreto prefettizio di individuazione delle strade lungo le quali è possibile installare apparecchiature per il rilevamento della velocità senza obbligo di fermo immediato del conducente non contiene necessariamente l’indicazione del senso di marcia nel quale il dispositivo autovelox deve essere collocato. Quando precisa esplicitamente la carreggiata in riferimento alla quale detta installazione è consentita, il verbale di contestazione differita della violazione risulta illegittimo qualora l’accertamento sia stato effettuato mediante autovelox posizionato sul lato della strada contrapposto a quello specificato nel provvedimento autorizzativo, non potendosi ritenere operante, in tale ipotesi, la deroga al generale obbligo normativo di "contestazione immediata".

I togati non hanno fatto altro che confermare il precedente orientamento, risalente all'anno passato, sottolineando come non sia obbligatoria l'indicazione nel decreto prefettizio, del lato della carreggiata in cui deve essere sistemato l'autovelox (ai sensi dell'Art. 4, comma 4 del DL n.121/2002), ma qualora sia prevista, va rispettata. L'esito del ricorso sarà sicuramente positivo quando il decreto prefettizio ha previsto chiaramente il posizionamento del dispositivo soltanto lungo un senso di marcia e l'accertamento sia stato effettuato dal lato opposto, perché difettando l'adozione di uno specifico provvedimento, il verbale di contestazione differita della violazione prevista all'Art. 142 del Codice della Strada è affetto da “illegittimità derivata”.

Se ti piacciono i VIDEO VIRALI STRADALI, iscriviti subito su #iScuolaGuidaTube!