I resti della Mercedes di Vittorio Sgarbi dopo il pauroso fuori strada!

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Molta paura per Vittorio Sgarbi coinvolto la notte scorsa in un grave incidente d'auto vicino Frosinone. L'auto su cui viaggiava il critico d'arte, una Mercedes, ha sbandato paurosamente, uscendo fuori strada, per evitare una gomma caduta inavvertitamente da un furgone in corsa, sfondando il guard-rail e finendo violentemente contro un muretto, nel parcheggio di un'abitazione vicina. Sgarbi stesso, dall'ospedale di Frosinone dove era stato ricoverato per diverse fratture ad un braccio, ha dato la notizia dell'incidente. Preoccupanti, invece purtroppo, le condizioni dell'accompagnatore trentenne, Antonio La Grassa, in coma farmacologico dopo un forte trauma al torace. Ad avvertire l'ambulanza, il conducente di un'altra auto pochi minuti dopo l'incidente. Sgarbi dopo l'ingessatura, ha lasciato l'ospedale di Frosinone per raggiungere la sua casa romana per seguire da vicino le condizioni di salute del suo collaboratore. Ha raccontato di aver buttato giù quasi 20 metri di guard-rail, con la sua Mercedes prima di schiantarsi contro un muro, precipitando in una voragine, ritrovandosi col braccio destro ammaccato, dolorante, senza occhiali, senza telefono e senza scarpe. “A parte il braccio sto bene. Sono riuscito a venir fuori dall'automobile senza avere segni visibili, tranne il moltissimo sangue che mi è uscito dal braccio. Il mio danno è circoscritto e si limita al braccio sinistro, dovrò mettere una placca". Infine il critico, ringrazia chi l'ha aiutato: "Senza quella macchina che ci ha visti la situazione sarebbe stata veramente difficile. Io senza occhiali non vedevo niente, e la stradina era comunale molto poco frequentata. Non avrei saputo come comunicare perché il telefono era rotto. La paura è stata tanta”. Brutta avventura davvero per l'iracondo professore televisivo che speriamo si dia una "calmata", anche perchè senza l'efficienza e la rapidità dei soccorsi, chissà come sarebbe finita altrimenti. Sperando che l'intera vicenda si concluda al meglio per tutti gli “attori” coinvolti, c'è il solito “spaccato” d'Italia buona e sincera, che lavora sodo e bene, che fortunatamente vien sempre fuori da tutto questo, lasciandoci ben sperare per il futuro della nazione. Un paese, dove finalmente anche i “non famosi” possano ricevere aiuto ed assistenza medica appropriata senza aspettare ore ed ore nelle corsie d'ospedale o sperare in trattamenti di favore.

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