Attualità
La luce gialla è stata oggetto di multe e ricorsi, dibattiti e presunte truffe. Dalle grandi lampade ad incandescenza fino ai led, la durata dei colori ai semafori resta un "mistero buffo" del Codice della Strada!
"Quanti secondi devo aspettare prima di riprendere la marcia stradale quando il semaforo è giallo?" Saranno stati i recenti scandali sulle presunte truffe "comunali" ai danni di onesti cittadini automobilisti, sarà stato il marcato accento del Renzi "nazionale" proprio sulla sicurezza stradale nel discorso di insediamento al governo della nazione, di sicuro, è interessante notare che in Parlamento qualche giorno fa, tutti i nostri "amati odiati" onorevoli, hanno discusso animatamente per ore, udite udite, proprio sulla durata della luce gialla ai semafori!
Potrà sembrarvi banale, ma il problema è annoso e di importanza "capitale". Numerose le iniziative nel corso degli anni, per "settare" una volta per tutte il "tempo minimo di transito" dal giallo al rosso. Cosa resasi ancor più complicata negli impianti semaforici di ultima generazione dotati del nuovo sistema di rilevazione automatica delle infrazioni e di identificazione autovecoli, cosidetto T-Red. Nel merito, l'Art. 41, del nuovo Codice della Strada non indica una durata minima della luce gialla, ma chiosa: "Durante tale periodo, i veicoli non dovranno oltrepassare la linea d'arresto, a meno da non poter arrestare la propria corsa con sufficiente sicurezza". Tuttavia, i tempi del "pericolo giallo" non possono essere stabiliti arbitrariamente, né dai produttori né dagli installatori, ma dovranno essere dimensionati, secondo i principi della regolazione semaforica.
I testi unici in materia concordano sull'attribuzione di una durata minima del "giallo" quantificabile in base alla velocità dei veicoli in transito. In particolare sulle: "Norme sull'arredo funzionale delle strade urbane" viene indicato un tempo di 4 secondi, da incrementare in presenza di mezzi pesanti e di tratti in strada in salita (in presenza di traffico pesante, si ritiene "conveniente" il tempo di 4 secondi anche con velocità di 50 Km/h). Nei centri urbani sono generalmente adottati tempi minimi di 4 secondi, nelle zone extraurbane, i secondi saranno 5 in presenza di particolari condizioni geometriche e planoaltimetriche.
L'impegno del nuovo Governo sarà teso ad esaminare ogni possibilità di intervento, al fine di evitare ogni possibile equivoco, facendo finalmente chiarezza sulla tempistica, risolvendo l'annoso "giallo" della durata del giallo! Una durata certa, quindi univoca, che possa variare soltanto in funzione del tipo di strada, limite di velocità o del traffico, ma che non sia più stabilito "ab imis" da ogni ente territoriale o ufficio municipale competente (sebbene ogni assessorato alla viabilità differisca la tempistica semaforica al solo scopo di favorire la circolazione e migliorare la sicurezza stradale locale, ndr). Un tempo minimo per il "giallo" in definitiva, "sà da fare" urgentemente, motivato vieppiù, dalle molteplici inchieste della magistratura ordinaria, riguardanti migliaia di multe e infrazioni dovute alla durata "breve ed incerta" dei segnali luminosi ai semafori, con conseguenti cause e reati gravissimi che vanno dalla truffa all'associazione a delinquere.
Esistono amministrazioni comunali in Italia che usano in maniera "distorta" e "colpevole" i moderni strumenti per la rilevazione del traffico e della velocità, soltanto per fare cassa e mettere in difficoltà, con una pseudo tassazione "indiretta", cittadini-automobilisti onesti che incappano in tali disavventure. Auspichiamo che l'annunciata riforma del Codice, in tempi brevi, diventi "terreno fertile" ed "humus" utile, anche sul tema degli standard semaforici, per un confronto maturo e onestro per la creazione di normative "ad hoc" che aiutino e tutelino davvero i cittadini a vivere in maniera più sicura e civile la Strada, tout court!
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