Chi vuol parlare con Me?

 "Tube Chat with me” è la parola d'ordine scritta in bella evidenza sulle spillette di latta, ovvero, "Vuoi fare una chiacchierata nel metrò con me?". Sulle metropolitane di Londra si vuole provare ad invitare i cittadini e turisti ad interagire e socializzare durante il viaggio, non solo col loro telefono cellulare "smart" o col tablet, ma con l'altro, il vicino, poco distante sul seggiolino. La buffa spilletta invita "letteralmente" i pendolari ad interloquire per passare il tempo in maniera diversa tra una fermata e l'altra. Nelle intenzioni degli organizzatori-socializzatori chi la indossa è disposto a chiacchierare con lo sconosciuto che ha di fronte o seduto accanto. Un'idea banale ma sincera, che però non è piaciuta affatto ai londinesi, che hanno protestato in massa e piuttosto vivacemente sui vari network della rete tipo Twitter, Facebook e altri. Agli inglesi andrebbe davvero di fare "amicizia" sul Tube? "Not at All!". La nuova "campagna social" per sperare di porre fine alla mancanza di confidenza e di conversazione sui mezzi pubblici, punta tutto su "badge" rotondi pieni di "invitanti" messaggi, segni "distintivi" di latta, distribuiti a migliaia, su ogni linea della sconfinata "Underground" per accendere la miccia, per invogliare più gente possibile alla "ciarla consapevole". I volantini allegati, certificano il beneficio di una "chat" quotidiana "gratuita" con chi ti viaggia accanto. I londinesi più che con meraviglia, ironia o stupore, hanno reagito con malcelato...orrore! Alla richiesta amichevole e cordiale degli avventori con su la spilla "social": “Hai tempo per una chiacchierata?". La maggior parte della "people" ha risposto mutando la propria espressione, dal momentaneo sconcerto al fastidio profondo. "No, non ho tempo di parlare, non vedi che sto lavorando?", la sentenza, il brusco leit-motiv in bocca, a sprezzanti passanti e viaggiatori condivisi della metro "Sottoterranea". Figure che si allontanano disgustate e mai divertite, altri che evitano addirittura ogni contatto visivo, restando incollati ai loro telefonini o col capo conficcato tra le pagine dei quotidiani. L'identikit del viaggiatore tipo della "Tube", dunque è davvero impietoso. Risulta tutt'altro che cordiale, sempre troppo occupato, per parlare, scambiare due parole o dare confidenza a qualcuno! E da Noi? Se lo stesso "esperimento" lo si esportasse a Milano o a Roma? Le nostre reazioni sarebbero le stesse? La società duepuntozero è davvero questa ovunque o c'è ancora...altro? A Voi i COMMENTI.