L'ex cantante degli Smiths per ripicca avrebbe annullato tutte le date della sua tournèe estiva in Italia!

E pensare che nell'86 il suo gruppo divenne famoso con "Ask Me, Ask Me" ("Chiedimi, chiedimi", letterale dall'inglese, ndr). Al cantante inglese sempre sull'orlo di una crisi di nervi, per quattro cinque volte, dagli agenti in assetto "anti terrorismo" in pieno centro capitolino, era stata rivolta la solita frase di prammatica: "Patente di guida e Libretto, prego". Invece di acconsentire ai rilievi di rito, Morrissey si sarebbe ancor più innervosito reagendo in malo modo alle forze dell'ordine che non hanno avuto altra scelta che usare le "bad manners" con lui ed il nipote alla guida. Ovvero spiegare a brutto muso e con tono deciso, che in Italia, alla richiesta dei documenti, ogni cittadino ha l'obbligo di mostrarli, senza se e senza ma. La salata multa di rito ed il successivo fermo amministrativo del mezzo, avrebbero scatenato, favoriti ancor più dal clima torrido, le escandescenze dei due ed il successivo "dies irae" del cantante sui social di mezzo mondo, con la diffida al paese "ospitante" non troppo "invitante". "Pensavo mi avrebbero sparato. State attenti a frequentare l'Italia e le sue strade, sono pericolosissime. Ci sono psicopatici armati che potrebbero uccidervi!". Così l'emerito "singer" sempre più demodè, molto in voga col suo Brit-Pop negli anni '80-90, conclude la sua reprimenda ai fans su Facebook e Twitter. La "versione" della Questura sarebbe, al solito molto diversa, con gli agenti che non avrebbero mai impugnato armi di alcun genere e dato del "terrorista" al cantante, che invece sarebbe stato rilasciato dopo pochi minuti, a seguito di una breve "googleeata" (ricerca su Internet, ndr) che avrebbe riportato la calma e confermato l'esatta identità della stralunata popstar. Tutto chiarito? Tutto apposto? Niente affatto! Morrissey, pare abbia lasciato immediatamente l’albergo dove alloggiava, vicino Via del Corso, dove era giunto, giusto un paio di settimane fa, tutto contento e felice di registrare un altro disco "live" nella amata Capitale, dopo "Ringleader of the Tormentors" del 2006. Intanto anche la Procura della Repubblica avrebbe formulato ipotesi di reato per diffamazione e falso per lo "sguaiato" comportamento dei britannici dopo il controllo stradale. Morrissey avrebbe, il condizionale in questi casi è più che un obbligo, postato la fotografia degli agenti intervenuti, sostenendo di essere stato minacciato da vicino con un'arma scoperta e carica. La kafkiana vicenda ha avuto un epilogo ancora più sconfortante, ovvero il cantante impaurito e demoralizzato, avrebbe cancellato tutti i suoi impegni italiani, anche il concerto appena annunciato ed ora abiurato, a sostegno alle popolazioni del Centro Italia colpite dal terremoto, per malcelate ragioni di sicurezza stradale e personale. La prossima volta carissimi agenti, portateli subito in Commissariato e..."Non chiedetegli nulla, non fategli domande, sono Inglesi!".