L'Emergenza pandemica ancora in corso non ha bloccato solo tutti Noi in casa, ma paralizzato anche progetti molto importanti per il futuro della mobilità sostenibile ade in Italy. Indispensabili centrali per migliorare la qualità dell'aria e la quantità dei sistemi di rifornimento di energia in tutta la penisola. Le nuove infrastrutture per ricaricare tutte le batterie delle auto elettriche circolanti e prossime future, già stentavano ad essere ampliate per ritardi dovuti alla solita burocrazia, adesso sono in totale “lockdown”. Cantieri fermi, procedure bloccate, componenti e attrezzature blindati dentro hangar e nei magazzini in attesa di buone nuove. La situazione attuale conta poco meno di 7mila stazioni di ricarica già operative su tutto il territorio nazionale: 13mila colonnine distribuite al 70% su strade pubbliche e al 30% su infrastrutture private ad uso pubblico come supermercati e centri commerciali. In totale stallo anche il programma che Autostrade per l'Italia aveva annunciato in pompa magna all'inizio dell'anno, con l'installazione di colonnine a 350 kW in un centinaio di aree di servizio autostradali. Le moderne colonnine di ricarica dovrebbero utilizzare energia “verde” rinnovabile, in quanto prodotta da nuovi impianti fotovoltaici, che aumenteranno non di poco l'autoproduzione elettrica complessiva. Anas dal canto suo, con oltre 1200 km di strade da gestire, aveva programmi e proclami ben diversi dagli attuali, con l'installazione di impianti e colonnine di ricarica con tecnologia “ultra fast charge” in tutte le aree di servizio della sua rete. Sapere ad oggi quante ne risultano completate? Appena 3, ovvero la A90 nel GRA di Roma, la A01 sulla Catania-Siracusa e un'altra sulla A2 del Mediterraneo. Speriamo di liberarci presto dal virus e dalle varie "ondate" di contagio, sennò potremmo dire addio all'avvio della mobilità a zero emissioni prima del 2030!

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