Mobilità Consapevole
La Ministra dell'Ambiente premia chi sceglie la bicicletta classica o elettrica, per andare in ufficio con un bonus di 25 Eurocent al Km, per arrivare ad un quarto dei trasporti su due ruote entro il 2020!
Ad un mese dal vertice mondiale sui cambiamenti climatici di Parigi, dove quasi 200 nazioni, si daranno "il cambio" per approvare la “svolta ecologica” epocale tanto attesa dal mondo, la Francia vuole essere la prima a dar l’esempio ed oltre alle coscienze vuol smuovere anche le "cosce" dei suoi cittadini. Dopo aver inventato il bike-sharing, Parigi vuol a premiare i suoi milioni di cittadini pedalatori per bocca della sua Ministra dell'Ambiente Segolene Royal che vorrebbe indennizzare con 25 centesimi di euro al Km chi scegliera' di andare al lavoro scegliendo quotidianamente le due ruote.
Ma non basta, per l'esecutivo transalpino è necessario fare di più, abbandonando l’auto per la mobilita' quotidiana, se non utilizzarla per emergenze urgenti o casi di forza maggiore. L’idea “meravigliosa” di remunerare i ciclisti non è nuova oltralpe, un esperimento dello stesso “tenore” era stato gia' promosso l'anno scorso con ottimi risultati, su 10mila persone dall’allora Ministro dei Trasporti. I tragitti casa-lavoro sulle due ruote erano aumentati della meta', con una distanza media percorsa di oltre 6 Km, facendo schizzare la percentuale dei lavoratori bici-eclettici fino al 4%.
Con la “nouvelle” normativa, ogni cittadino-ciclista-lavoratore potrebbe riscuotere mensilmente dallo Stato oltre 50 euro per un tragitto di appena 5-6 Km al giorno. I ricavi netti sarebbero in realtà molto superiori, sottraendo le spese carburante e manutenzione dell'autoveicolo. Altre iniziative “100% ecologique” seguiranno a breve, il "bonus bici", allo stesso tempo l'esecutivo aumentera' il numero di stalli, rastrelliere e piste ciclabili in città. Rincarando le multe per quei pirati della strada che non rispettano le corsie riservate ai ciclisti. Non e' certamente un “do ut des” quello realizzato dal Governo francese, ma un "royal" cambiamento epocale e socio-culturale.
A Parigi il focus è riuscire ad arrivare entro il 2020, ad almeno 1/4 dei trasporti pubblici circolanti su due ruote. Avete capito bene!
Con lo scandalo ancora “caldo” delle emissioni gas truccate sulle auto tedesche, dalla Francia un segnale forte e contrario con severissime misure anti-smog: traffico alternato auto in base alle previsioni meteo ambientali (per non sfiorare mai piu' le soglie minime di inquinamento,ndr), veicoli distinti in 7 classi di merito (dalle auto elettriche fino alle più inquinanti, ndr) per istituire Ztl “ad-hoc” in tutte le citta', incentivando l’acquisto o il noleggio di auto elettriche, ibride e di veicoli a zero emissioni inquinanti. Un’idea sana, anti-smog che si autofinanzia e che incentiva la qualita' della vita di tutti i "francesi".
“Oltralpe la lezione sulla mobilita' sostenibile sembrano averla gia' letta e bella che capita. Da Noi, nel Belpaese, che cosa apparira'?”.
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