La strada costruita da pannelli solari!

Dopo l'innovativo dosso stradale che produce energia solare “Made in Italy”, adesso arriva un altro rivoluzionario brevetto per usare il disturbante ed inquinante traffico urbano e suburbano a sfondo sociale per uno scopo “buono” ed utile alla cittadinanza tutta. Si tratta della cosidetta “strada fotovoltaica“ alla francese, per testarla sono stati asfaltati migliaia di km di carreggiate, che contribuiranno all’autosufficienza energetica di una intera nazione. Ci dobbiamo credere? La scoperta meravigliosa è basata una resina “indistruttibile” atta a rivestire ogni manto stradale per sempre, sul quale continuare a far circolare incessantemente ogni tipologia di autoveicoli. Il trucco è produrre energia “pulita” a costa zero e senza consumare ulteriore spazio, sfruttando cioè al meglio aree già occupate dalle arterie viarie. La startup titolare del brevetto rivoluzionario, iniziera' a vendere e produrre i pannelli solari “stradali” dal prossimo anno, prima in Francia e poi in tutta Europa. Le attese sono moltissime, le speranze sono altrettante, la strategia per adesso e' semplice, convincere piu' enti privati, società di capitali ed amministrazioni comunali “consapevoli” possibili, ad installare la strada solare su superfici limitate, marciapiedi o piste ciclabili per valutarne i benefici. Le aree "ricoperte" potranno essere anche mega parcheggi di ipermercati, impianti sportivi, aeroporti, interporti, etc. Su appena 20mq di superficie fotovoltaica si produrrebbe l'energia sufficiente per il funzionamento di un impianto semaforico a led, 100 mq equivalgono ad una ricarica di circa 100mila km per un'auto elettrica. 1 Km di strade rifatte con la speciale resina, basterebbe ad illuminare una cittadina di 5-6mila abitanti per un intero anno “solare”. Se le proporzioni sono “matematica”, con appena ¼ di manto stradale a disposizione si raggiungerebbe l’autosufficienza energetica. Tutto bello, innovativo, ecologico, sostenibile, ma quanto costa?? L'azienda per fabbricare il rivestimento “magico” utilizza delle celle fotovoltaiche “normali”, che alla fine della lavorazione, verra' ricoperto dalla resina in grado di proteggere il pannello “ab aeternum”, evitando qualsiasi usura gomme e lasciando immutato il grip sull'asfalto. L’energia prodotta viaggera' senza alcun impedimento, nel sottosuolo, instradata verso la centrale elettrica o la rete di destinazione finale. La domanda sorge spontanea: “Perchè non esportare anche da noi la resina “energetica” e sperimentarla su strade pedonali, piste ciclabili, parcheggi, come fossero parquet a cielo aperto, in siffatto modo mantedendo "intatta" la sicurezza stradale si produrrebbero notevoli megawatts di energia pulita proprio...dal basso!”. Tentar non nuoce.