Mobilità Consapevole
L’India vuole convertire alla mobilità elettrica l’intero parco circolante nazionale. Nel 2018 entrerà in funzione una mega fabbrica statale di super batterie di nuova generazione!
Un obiettivo ambizioso, reso necessario dagli eccessivi livelli d’inquinamento atmosferico, l'aria “cattiva” da quelle parti, provoca ogni anno più di 1 milione di morti. Numeri più che drammatici, come quelli della vicina Cina, ove le polveri sottili sono ormai fuori controllo da anni. Una situazione che ha spinto il governo indiano a rafforzare gli investimenti in favore delle fonti rinnovabili: energia solare, eolica, dismettendo le centrali termoelettriche, quelle a carbone e promettendo un’evoluzione epocale, quale la circolazione delle sole auto ecologiche entro il 2030. Appena 15 anni di tempo per mettere al bando le vetture tradizionali in favore dei modelli a batteria a lunga durata. Un piano a dir poco ambizioso, considerando lo stato attuale dell’immenso parco circolante, oltre 20 milioni di autoveicoli, tra i più vecchi e inquinanti al mondo, destinati a raddoppiare entro il 2050. Una mission "quasi impossible” che prevede sin da subito un incremento vertiginoso delle vendite di auto elettriche, così da poter contare su oltre 8 milioni di unità già alla fine del 2020. Una conversione che per portata e importanza, surclasserebbe numericamente quanto sinora realizzato dalle nazioni europee tradizionalmente più “green” ed all'avanguardia quali la Norvegia e l’Olanda. Oltre a limitare le vendite dei modelli tradizionali, alimentati ancora a derivati del petrolio, l’India finanzierebbe fabbriche di stato per costruire moderne batterie a litio, così da rendere meno costosa la diffusione della propulsione a zero emissioni. Lo stabilimento dovrebbe vedere la luce entro il 2018 e produrre, una volta a regime, 250 Mw/h di accumulatori, per arrivare a 1 Gw/h nel 2020. Le celle verranno destinate tanto ai costruttori di vetture, sia ai privati che ne facciano richiesta, calmierando i prezzi e rendendo accessibile la nuova mobilità sostenibile. Lo Stato si accollerà altresì le spese per tutta la capillare rete di ricarica, da creare pressoché da zero. I grandi costruttori privati si stanno però attrezzando per proporre a breve nuove gamme e modelli di veicoli totalmente elettrici. Attualmente solo realtà private come le officine meccaniche garantiscono l’accesso a stazioni di ricarica e vecchie colonnine a bassa capacità. La riduzione del 50% del fabbisogno di petrolio del Paese entro il 2030 e la conversione dell’immenso parco veicolare circolante indiano avrebbero riflessi positivi sia diretti sull’ambiente, sia indiretti sulla diffusione dei veicoli elettrici nel mondo, avviando tutto il mercato automotive mondiale alla realizzazione di modelli sempre più economici e fruibili da tutti senza inquinare più. Prendiamo esempio!
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