Se con la "rivoluzione elettrica" parte prima la Cina, noi di sicuro in futuro si resterà a piedi!

L'industria nazionale cinese è già pronta al cambio epocale con modelli sicuramente economici ed a buon mercato e soprattutto indipendenti da produttori esterni. Come tutti sanno tutto viene praticamente dalla Cina ultimamente. All'ottimo proposito del Governo di Pechino si è accodata pensate un pò, pure la nostra Italietta, dove la Commissione Ambiente e Lavori Pubblici al Senato ha approvato una direttiva che vincola il Parlamento a valutare il divieto di vendita ed immatricolazione per le auto e le moto diesel e benzina, sempre a partire dal 2040. Che adesso anche la Cina abbia messo nel mirino la messa al bando dei combustibili fossili e derivati del petrolio, è una notizia, visto che gli orizzonti da quelle parti sono da sempre inquinati a causa di un traffico inesauribile ed una deregulation selvaggia sulle emissioni, soprattutto industriali. Ma qualcosa è cambiato con la nuova "via gialla" del divieto di produzione e vendita di auto a benzina e diesel. Il piano del Ministero dell’Industria cinese seguirà una linea ben precisa che tira dritto verso l’elettrificazione della trazione al 100%. Pensate che a partire dal prossimo anno tutti i costruttori dovranno arrivare a vendere almeno l’8% di veicoli ecologici. Nel 2019 saranno il 10% e nel 2020 il 12%, fino ad arrivare al 20% dei veicoli circolanti nel 2025. Una "road map" che nel 2040, sicuramente porterà l'Asia intera alla mobilità ad elettroni. Ma la Cina, vuole sempre stupire e andare oltre. Il paese della Grande Muraglia già produce praticamente la metà dei modelli elettrici venduti nel mondo e lo scorso anno ne ha immatricolati quasi 400mila sul proprio mercato. Costruttori molto molto meno famosi ed esosi a livello di listino e soprattutto autosufficienti. Da quelle latitudini è possibile farsi tutto in casa, dalle batterie alla componentistica, senza più bisogno di rivolgersi a noi...occidentali!