Mobilità Consapevole
Scenari da film neorealisti quelli del bike-sharing a Roma, ossia la condivisione delle due ruote nella Capitale è già “fuori servizio”. Le ciclostazioni anche quelle del centro urbano sono parcheggi per motoveicoli e ultime bici a disposizione dei cittadini o dei turisti più “sostenibili” sono sempre meno dopo ripetuti furti!
ROMA - Come avrete già capito dal titolo, le biciclette “verdi” messe a punto e messe li apposto dal Comune sono sparite! Sono andate letteralmente a ruba dopo appena un mese di onesto “servizio”. In centro non è rimasta neanche una, come ben si evince seguendo il VIDEO AMATORIALE su iScuolaguida Tube! Erano quasi 500, erano nuove e fiammati e sono morte? Peggio! Tutte sparite o danneggiate in maniera più o meno irreparabile da vandali senza “fissi neuroni” o ladruncoli occasionali. Basta fare un giretto in centro città per accorgersi che le ciclo stazioni sono vuote, divenute aree di parcheggio extra per motorini e scooter. Roma capitale volendosi mettere "a ruota" con le principali metropoli europee, aveva presentato nel 2010 un progetto “pilota” sulla Mobilità Consapevole a due ruote, allestendo con i soldi dell'UE un servizio di noleggio bici per spostarsi in modo sano, pratico ed ecologico. La mission primaria del “bike-sharing” è contribuire alla riduzione del traffico e dell'inquinamento in centro, grazie alla condivisione delle due ruote, integrando l'utilizzo degli altri mezzi pubblici quali metropolitana ed autobus. Fatto sta che al momento, sia i cittadini capitolini che i sempre presenti turisti stranieri non possono usufruirne. Le “bike station” sono una trentina, ubicate in diversi punti “strategici” della città, ma invece di rispondere alla domanda “ecologica” a chi voglia muoversi pedalando senza far danno all'ambiente, ospitano scooter, motoveicoli e mini car che, in mancanza di altri spazi di sosta, occupano illegittimamente e illegalmente le zone riservate alle biciclette. Un situazione a dir poco disastrosa quindi, se pensiamo che nel nuovo piano del traffico urbano, approvato e sottoscritto dall'assessorato alla viabilità, si voleva incrementare il numero delle ciclo stazioni e delle bici negli anni a venire, ma adesso l'amministrazione capitolina dovrà ricominciare tutto daccapo se non vuol davvero capitolare! Il bike-sharing a Roma è un servizio pubblico, mai e “mal realizzato” ed il paragone con l'estero è ancor più imbarazzante, se pensiamo che a Parigi sono state installate più di 1000 stazioni con quasi 15mila biciclette, a Londra, gli "stalli" sono quasi 600 e 8mila le due ruote sempre disponibili. Segue la Spagna con Barcellona con 450 stazioni e più di 5mila bici, senza contare il Nord Europa con Amsterdam e Berlino, che il bike sharing ce l'hanno nel DNA! A Milano il bike sharing conta ben 184 stazioni per 4mila cicli. Che qualcuno se ne occupi, prima che la situazione diventi ancor più preoccupante ed insostenibile. Tutti i cittadini del mondo, non solo i fortunati residenti, ve lo chiedono! Grazie!
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