La multa all'autovelox portatile non vale!

“Scout Speed” è il nome di un innovativo modello di autovelox appena uscito sulla strada, ma già al centro di un gran numero di contestazioni e ricorsi da parte degli automobilisti di tutt'Italia. Perchè tutto ciò? Perchè molto spesso, la di loro presenza non solo non è segnalata, in anticipo con gli appositi segnali e cartelli al margine della carreggiata, ma altresì vengono spesso attivati “nascostamente” ed in “incognito”, essendo installati su auto “civetta”. Lo “Scout Speed”, non è un sistema di controllo della velocità come gli altri, perché funziona e agisce “sotto traccia”, ovvero anche in movimento con sofisticate telecamere in grado di fotografare sia la targa posteriore e l'anteriore di tutte auto provenienti anche dal senso di marcia opposto. Il nuovo Codice della Strada stabilisce che gli autovelox debbano essere preventivamente segnalati e ben visibili, con cartelli di avviso e dispositivi di segnalazione luminosi, conformemente al proprio regolamento di esecuzione (le differenti modalità di impiego sono stabilite dal Ministero dei Trasporti, di concerto con il Ministero degli Interni, ndr). In buona sostanza le proteste degli automobilisti impazzano perché di questi tempi le contravvenzioni fioccano. Perchè non vengono immediatamente fermati dalle forze dell'ordine, non v'è nessun rilievo della sanzione e della infrazione appena commessa. Tale iter consente l’esercizio del cosiddetto “diritto di difesa”, che può essere derogato solo laddove espressamente previsto (su strade e autostrade a scorrimento veloce, ove l’arresto del veicolo in contravvenzione potrebbe costituire un serio pericolo per la circolazione, ndr). La presenza della segnaletica preventiva - avvista autovelox - è condizione “sine et qua non” per accertare che ogni utente della strada sia in contravvenzione a norma di legge. Quindi sono da ritenersi nulle e vieppiù non valide, tutte le sanzioni “elevate” con siffatta modalità!