Normative
Inutile fare ricorso o invocare la scarsa comprensibilità della segnaletica stradale, se la grafica dei cartelli è a norma di legge.
“Fare attenzione agli attacchi dei bisonti, lascia attraversare i surfisti, non disturbare l’elefante che dorme”, a volte i segnali stradali, in giro per il mondo, possono essere talmente incomprensibili o assurdi da sembrare uno scherzo. Anche sulle nostre strade ce ne sono alcuni molto strani a volte ridicoli, ma bisogna sempre rispettarli a norma di Codice della Strada. Questo sembra aver stabilito l'ennesima sentenza della Cassazione 5809/12, depositata il 12 aprile scorso. La decisione si riferisce al ricorso di un'automobilista di Verona multata diverse volte con i controlli automatici degli accessi in una Ztl (zona a traffico limitato) del centro città. La signora eccepì che la segnaletica stradale era confusa e contraddittoria, “sollevando” anche la questione, con la quale cercano "giustificazione" tutti i multati seriali, cioè considerare le diverse infrazioni ripetute come una sola. La Cassazione sostanzialmente conferma con gli artt. 198 del Codice della Strada e 8-bis della Legge n.689/81, che l'unità di più infrazioni c'è solo quando esse vengono commesse con la stessa azione, quindi fondamentalmente nello stesso luogo o, al massimo, sullo stesso tratto. In buona sostanza, i giudici precisano che: "Un automobilista mediamente attento, essendo tenuto al rispetto della segnaletica, è in grado di rispettarla se essa è a norma. Quindi, non conta il fatto che le prescrizioni date con quella segnaletica, essendo complicate, rendono complicati anche i cartelli che devono spiegarle agli utenti della strada. I giudici valutano anche nel “merito” il ricorso, respingendo la tesi dell'eccessiva complicazione della segnaletica, in quanto dalla sentenza d'appello risultava che anche l'ufficiale competente in tribunale era stato in grado di leggerla chiaramente nelle foto esibite in aula. In ogni caso, non sappiamo se quella segnaletica fosse davvero incomprensibile o se siamo di fronte all'ennesimo beccato in flagrante trasgressione, preso con la “macchina” nel sacco e subissato di multe, ci prova. Sappiamo bene invece che il Codice è conforme alle norme internazionali sulla segnaletica, che a loro volta derivano da studi antropologici legati a dinamiche fisiologiche percettive ed ergonomiche. La legge non è irragionevole e chi non la rispetta deve pagare. In conclusione è altrettanto vero che non tutti gli aspetti della percezione di un segnale possono essere risolti da una norma scritta e serve anche sempre un bel po' di accortezza e di buonsenso nel non sovraccaricare di significati e di simboli i segnali, a meno che non siano opere di Street Art! Per chi vuole evitare multe "strane" o fare un pò di "pratica" nel riconoscere al volo anche i nuovi segnali stradali, ecco il link ai nostri QUIZ PATENTE!
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