Forse non tutti sanno che senza una normativa penale specifica in ogni nazione dell'Unione Europea non si potranno applicare le sentenze di tribunali che prevedano la detenzione nei confronti dei responsabili pubblici competenti per costringerli a prevedere divieti di circolazione per i veicoli alimentati a gasolio. Nel caso in oggetto di valutazione la Corte Europea ha rifiutato di far rispettare una decisione giudiziaria nazionale che ordinava di prevedere divieti di circolazione dei diesel su determinate strade della Germania. La sentenza, divenuta definitiva, era stata ottenuta da una organizzazione non governativa tedesca legittimata ad intentare azioni collettive in materia di prevenzione ambientale e di mobilità sostenibile. Il TAR della Baviera, investito della controversia, ha constatato che il pagamento di una sanzione, unico mezzo coercitivo previsto dal diritto tedesco nei confronti dell'amministrazione, non era sufficiente per costringere la Regione a conformarsi alla decisione giudiziaria. Così ha sollevato dinanzi alla Corte di Giustizia Europea la questione chiedendo se per garantire il rispetto della direttiva sui limiti delle emissioni possa essere applicata una misura privativa della libertà, quale l'arresto che, in linea di principio, è possibile secondo il diritto tedesco. Per l'avvocato generale della Corte Europea in mancanza di una normativa di legge penale che preveda il carcere non si può procedere mai all'arresto dei funzionari pubblici. L'obbligo del giudice nazionale di fare tutto ciò che rientra nella propria competenza per dare piena efficacia a una direttiva, segnatamente in materia ambientale, non può essere adempiuto in spregio al diritto fondamentale alla libertà. Il parere dell'Avvocato generale della Corte di Giustizia Europea ha espresso in relazione alla causa, un parere che non vincola la Corte di giustizia nel giudizio finale ma ne anticipa l'orientamento. Il suo compito, infatti, consiste nel proporre alla Corte, in piena indipendenza, una soluzione giuridica nella causa per la quale è stato designato. Per un responso definitivo, quindi, bisognerà aspettare la sentenza!

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