Nuove regole UE per i servizi portuali!

Aspettando l'assenso del Parlamento, la Commissione Trasporti dell'Unione Europea ha raggiunto l'accordo sulle nuove regole dei servizi portuali. Le nuove normative non solo migliorano l'accesso al mercato, ma rafforzano la trasparenza economica, facilitano i finanziamenti alle aree portuali, contribuendo allo sviluppo del settore. Il risultato raggiunto è di grande impatto strategico-gestionale per le aree portuali europee, spetta ora al Parlamento l'approvazione finale. I "tecnici" dell'Unione hanno trovato un valido accordo su una materia che, sin dall'istituzione della Comunità Europea, era stato sempre di difficile “condivisione” ed oggetto di aspre diatribe tra gli stati nazionali. Dovete sapere che i porti europei, sono di importanza strategica per la crescita economica e l'occupazione globale UE, vi transitano infatti il 75% delle importazioni e delle esportazioni ed il 37% del commercio interno. I porti per la loro collocazione geografica, con le loro forme gestionali, le maestranze interne, l'integrazione con gli interporti, hanno caratteristiche diverse da paese a paese e di difficile armonizzazione. Oggi ancor di più l'Italia e Spagna cercano nel sistema portuale la chiave per la crescita e lo sviluppo in tempi di crisi economica continua, basti pensare che gli scali marittimi italiani l'anno scorso hanno ospitato nel settore crociere di lusso quasi 7 milioni di passeggeri, il 22% di quello europeo, con una crescita "felice" del 10% rispetto al 2012. I paesi baltici e quelli scandinavi ad esempio, hanno bisogni ed esigenze molto diverse rispetto a quelli del bacino del Mediterraneo, mentre il Regno Unito e la Grecia puntano sulla gestione aeroportuale per incrementare soprattutto i processi di import-export.