Anche in Italia la mobilità a idrogeno?

Il piano transnazionale all’idrogeno appena approvato dalla Commissione Trasporti UE, sarà inviato entro la fine dell'anno ai Ministeri dei Trasporti, dell’Ambiente e dello Sviluppo Economico italiano. La bozza del piano di sviluppo delle infrastrutture necessarie per la diffusione dell’idrogeno è cosa fatta, raccogliendo tutte le competenze, gli stakeholder interessati, gli ingegneri esperti nelle tecnologie all’idrogeno e "fuel cell", promuovendo la creazione di gruppi di lavoro riguardo gli ultimi standard di sicurezza e le relative analisi di fattibilità economica. La direttiva europea che dovrà poi essere "recepita" dal Governo, riguarda oltre all’idrogeno, altri combustibili "alternativi" quali il gas metano e l’elettrico. La duttilità dell’idrogeno nella mobilità è cosa nota, può essere utilizzato sia dal trasporto stradale, su gomma, fino a quello aereo e navale. Nel documento si descrivono anche le "matrici" di produzione, ovvero il cosiddetto "reforming" del gas naturale (da cui già derivano buona parte delle milioni di tonnellate globali annue a bassissimo costo, ndr) e del biogas, l’elettrolisi dall’acqua e l’impiego delle fonti rinnovabili (biomasse, alghe, etc). Dall'Europa oltre al fronte della mobilità a zero emissioni, si pensa già allo "storage energetico" che si pone come un tema innovativo e di prospettiva per cittadini e mercati. Dalle ultime statistiche, i report sugli "accumuli di energia" per la prossima decade, avranno ricavi mondiali dai 100, fino ai 600 miliardi di dollari. I vantaggi offerti dall’impiego dell’idrogeno quale combustibile "alternativo" sono molteplici e chiari a tutti: l’alta efficienza di conversione, l’impatto "zero" reale in termini di inquinamento, la compatibilità con le attuali tecnologie. L’idrogeno non fa più paura, e può essere tranquillamente "immagazzinato" e stoccato in diversi modi: nello stato gassoso, in forma liquida e solida, con soluzioni aperte a qualsiasi esigenza di mercato e di impiego. Un progetto per il futuro, quindi importante, per valorizzare l’idrogeno come fonte di energia "pulita" nelle case e sulle strade di tutto il Vecchio Continente ed oltre!