Da Febbraio è arrivato l'obbligo di registrazione per le gomme cinesi per autobus ed autocarri!

Pubblicato finalmente il 1 Febbraio sulla Gazzetta ufficiale dell'Unione Europea, l'atteso regolamento di esecuzione per la registrazione delle importazioni di pneumatici nuovi e ricostruiti per autobus e mezzi pesanti originali “cinesi”. La Commissione Trasporti dell'UE, vuole vederci chiaro, intendendo verificare se le importazioni dall'Estremo Oriente siano oggetto di "dumping", ovvero di commercio sleale (che consiste nel vendere un prodotto ad un prezzo molto più basso rispetto a quello praticato sul mercato originale, ndr) o abbiano usufruito di sovvenzioni statali. La procedura anti-dumping è stata avviata solo nel 2017, dopo varie denunce presentate da produttori e costruttori europei del settore gomme ed affini. Le indagini sull'importazione sleale di pneumatici dalla Cina sono state finalizzate ad accertare l'esistenza di processi di dumping ed a quantificare le eventuali perdite per le aziende europee. Le prove "provate" fornite dagli operatori europei del settore hanno dimostrato che i prezzi a cui vengono venduti i prodotti cinesi e i volumi con i quali arrivano sul mercato europeo hanno impattato negativamente sulla quota di mercato detenuta dai produttori e dai ricostruttori all'interno dell'Unione Europea. Nel regolamento in Gazzetta Ufficiale dell'UE si evinche che: “La Commissione dispone di elementi di prova sufficienti ad appurare che le importazioni dei produtti finiti in esame dalla Repubblica Popolare Cinese siano oggetto di dumping. Gli elementi di prova si basano su un confronto tra i costi normali e il prezzo all'esportazione del prodotto in esame. Nel complesso le prove dimostrano nella fase attuale, che gli esportatori ricorrono a pratiche di dumping”. L'indagine vuole accertare anche la presenza di sovvenzioni governative sui pneumatici importati dalla Repubblica Popolare Cinese. Le indagini della Commissione Europea dichiarano come le importazioni delle gomme cinesi siano effettivamente avvantaggiate dal trasferimento diretto di fondi e obbligazioni e nella rinuncia, da parte della pubblica amministrazione, ad entrate altrimenti dovute, nonché dalla fornitura, da parte della pubblica amministrazione di beni o servizi per un corrispettivo inferiore all'importo adeguato. Un dato importante e vitale per tutta l'industria di ricostruzione degli pneumatici, che da diversi anni ormai sta affrontando una "crisi nera", per la vera e propria invasione di gomme a basso costo e di qualità infima da non poter essere più riconvertite. Giunti alle evidenze e all'acclarazione delle pratiche scorrette, speriamo in provvedimenti rapidi ed efficaci dalla Commissione Trasporti dell'Unione Europea, per ripristinare condizioni di mercato tali da rivalutare i benefici economici ed ambientali offerti dalla "buona pratica" della ricostruzione gomme!

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