Ce la faranno i nostri europarlamentari a dimezzare i veleni dei gas di scarico delle auto per il 2030?

Ce lo chiede l'Europa, ce lo ripetono in coro come un "mantra tibetano" tutti gli ispettori della Commissione Ambiente e Trasporti dell'Europarlamento! Forse non tutti sanno che la settimana scorsa hanno votato assieme appassiontamente l'introduzione di severissimi limiti per le emissioni nocive dei mezzi pesanti, furgonati e autoveicoli del 30% entro il 2030. L'Europa e gli Stati membri accelerano e vogliono legiferare, mentre le principali case automobilistiche costruttrici sembrano imitare il gioco delle "trescimmiette" sul ramo dell'albero africano, facendo finta di non vedere e non sentire, lanciando l'allarme sul taglio "irreale" entro pochi anni proposto dai "soloni" del Parlamento. Tutti si dichiarano molto occupati e preoccupati dalla direzione presa dalla UE, perchè i livelli di riduzione estremamente stringenti adottati per la normativa sono a loro parere completamente fuori mercato e quantomeno non raggiungibili entro il 2030. Se la matematica è diventata nulla più di un'opinione, infatti, tutte le novità ed i cambi strutturali, richiederebbero un massiccio e improvviso spostamento sulla mobilità sostenibile elettrica quando le condizioni reali per un cambiamento così radicale chiaramente non ci sono, e i consumatori non sarebbero mai pronti per passare completamente all'elettrico e tantomeno all'idrogeno da qui ai prossimi ventanni! "Cosa fare allora per non restare avvelenati da qui a pochi anni, dai gas di scarico delle automobili, mentre ai piani alti le decisioni così importanti per il futuro di tutti, mai si prendono?".

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