Sicurezza Stradale
Sottotitolo: "Dall'alfabetizzazione alla cultura della sicurezza". Questa volta saranno trattati diversi temi, ma obiettivo principale saranno i cosidetti "5 punti” del decennio d’azione per la sicurezza stradale approvato negli USA nel 2011. Azioni di governance, traffico, autoveicoli, utenti della strada e assistenza alle vittime!
Si parla sempre di sicurezza sempre dopo che qualcuno o qualcosa viene colpito indirettamente a seguito di un grave o leggero incidente stradale. Le associazioni nel merito sono moltissime, tali che se si unissero, avrebbero una forza considerevole ed un impatto sull'opinione pubblica davvero rimarchevole. Il tema della sicurezza stradale pubblica è trasversale, nel senso che sonotanti anche i Ministeri che hanno responsabilità di parola e di spesa, ma avendo ciascuno totale autonomia rispetto all’altro non sempre si riesce a coordinare ed ottimizzare le relative azioni di governo. Nonostante le copiose entrate dell'Erario connesse all’uso della strada: quelle derivanti dalle multe per infrazioni al Codice della Strada, dall’IPT, dal bollo auto e dal 10% delle polizze Rc Auto, gli investimenti risultano sempre per cosi dire "limitati", eppure ridurrebbero gli enormi costi sociali correlati alle centinaia di vittime e migliaia di nuovi invalidi gravi ogni anno. La riduzione della mortalità sulla strada segnata negli ultimi anni lascia ben sperare ma tale andamento e' derivato dalla minor circolazione degli autoveicoli, in tempi di crisi e continui rialzi del costo carburante. A fronte del calo c’è un aumento della mortalità per guida troppo disinvolta e disattenta dall’abuso del telefonino. Gli italiani studiano le regole della strada solo quando sostengono l’esame o i quiz per la patente di guida. Basterebbe ricordarsi "una tantum" almeno il 60% delle nozioni apprese all'atto del conseguimento della Patente A, B o C per assumere comportamenti di guida piu' attenti e corretti, senza infamia, senza lode ma sicuramente senza piu' incidenti e senza morti. Spesso le cosidette “buone pratiche” altro non sono che applicazioni del buon senso comune. La Regione Friuli Venezia Giulia ad esempio pone come funzionale ed intelligente deterrente, da qualche anno on-line sul suo portale web, il "bollettino" aggiornato degli incidenti stradali avvenuti sul territorio. In definitiva, i tempi della progettazione, della sperimentazione e dell’implementazione sono costi necessari. Riferirsi e ripetere le esperienze altrui anche a livello di esempi e norme europee può ridurre i costi ed apportare tangibili risultati, ma diffondere e promuovere la conoscenza ha un costo inevitabile ma di indefinibile importanza. Di tutto questo e molto altro si dibattera' nei prossimi Stati Generali previsti a Roma l'11 ed il 12 Novembre prossimi!
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