Statistiche
Dagli ultimi studi di settore su 2000 intervistati è emerso che, prima di stipulare una polizza Rc Auto, il 34% degli automobilisti italiani ha dichiarato il falso, fornendo cioè alla propria compagnia di assicurazione dati "tarocchi" oppure omettendo dati sensibili e personali!
A mali estremi, estremi rimedi: il "caro polizza" sta spingendo sempre più gli automobilisti a mentire per salvare il portafoglio e ridurre i costi dell’assicurazione. Lo confermano i risultati di una ricerca condotta su 2000 assicurati in cui è emerso che, prima di stipulare un contratto assicurativo, il 34% del campione ha peccato di mendacità, fornendo alla compagnia dati fasulli oppure omettendo importanti informazioni personali. Quali sono le categorie di clienti cadute di più in tentazione? Tra uomini e donne i primi risultano più propensi a dichiarare il falso, lo ammette il 42% contro uno scarso 27% di donne che dichiara di aver fatto altrettanto. Bugie anche da parte dei giovani con età inferiore ai 30 anni che superano di ben 3 volte il numero degli over 50 che ha mentito, scelta dei più giovani sicuramente legata al costo dell’assicurazione auto riservato ai neopatentati. Le informazioni più omesse o falsate riguardano gli autoveicoli, in particolare, il 37% degli intervistati pensa a “camuffare” la percorrenza media annua, a cui si aggiungono bugie sulla storia assicurativa dell’automobile e sul numero di conducenti che abitualmente la usano. Piccoli ritocchi vengono apportati anche ai dati personali: chi non è stato un “pagatore” modello nel passato di assicurato, finge di esserlo, altri, in vista di agevolazioni, fingono una situazione coniugale o relazioni di parentela non del tutto veritiere. Che cosa “porta” ogni automobilista alla menzona "assicurata"? Dietro questa “messinscena” cosa si cela? In primis, il famigerato e temutissimo caro polizza: il 63% degli automobilisti, infatti ritiene che il costo dell’assicurazione auto non sia proporzionale al servizio di copertura offerto, indi mente per ridurlo. Non è solo il risparmio a far scattare la molla del falso "in atto": il 28% degli intervistati, dichiara di non aver avuto scelta: il modulo prestampato fornito dalla compagnia di assicurazione non prevedeva la risposta più confacente. Questo dato è un vero campanello d’allarme: siamo sicuri che i modelli prestampati destinati ai clienti non vadano migliorati? L’8% degli assicurati "bugiardi" segue la logica dell'"occhio per occhio, dente per dente". Di fronte a comportamenti scorretti da parte dell’assicuratore, si sente in dovere di far altrettanto, dichiarando ciò che più lo avvantaggia e lo espone a minor oneroso rischio. Quanti di loro sono stati "beccati" e quanti, invece, l’hanno fatta franca? Le bugie, hanno avuto gambe corte per più del 40% degli assicurati, scoperti e "castigati" dalle rispettive compagnie. Nella maggior parte dei casi l’assicuratore ha sospeso e chiuso la polizza auto oppure ha sostituito le informazioni fasulle con quelle veritiere che hanno spinto così il premio assicurativo molto in alto! Le reazioni più drastiche sono in minoranza e pesano per quasi l'8%, si tratta di assicuratori che hanno "tradotto" la questione in tribunale, intraprendendo azioni legali contro i soliti furbetti della polizza. I più fortunati, il 2% dei clienti, non hanno subito “conseguenze” dopo essere stati colti in fallo. I risultati della ricerca rispecchiano all'oggi, il "difficile" rapporto tra assicurato ed assicuratore. Se spesso si sente parlare di scorrettezza da parte delle compagnie assicurative, è pur vero che non sono le sole a mentire. Purtroppo, questo la dice lunga sul disagio percepito dagli assicurati “patentati” e dai cittadini tutti.
Myriam Vegliante (Assicurazioneauto.it)
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