In Italia calano fortunatamente i decessi stradali, ma gli incidenti "on the road" non si fermano più!

Dal rapporto annuale europeo sulla sicurezza stradale è emerso come la mortalità almeno in Italia stia iniziando una inversione di tendenza, con un significativo -4%, ma il totale dei sinistri purtroppo torna in aumento, anche se nel 2016 è risultato in crescita solo dell'1%. Fra le tipologie dei decessi degli utenti della strada diminuiscono del 15% i motociclisti, i pedoni del -5%, aumentano gli scooteristi dell'11% e ciclisti del 10%, in proporzione al costante incremento di tali mezzi di trasporto nei centri urbani. Il dato che impressiona è sempre il solito, ovvero quello sull'uso "abusivo" dei moderni dispositivi di telecomunicazione, perennemente al vertice del "casus belli" sull'incidentalità stradale. Fondamentale sarà, per gli anni a venire, in attesa dell'auto che si guida da sola, limitare l’uso di cellulari, smartphone e quant'altro di non previsto per la guida pura e semplice, considerando che il 90% degli scontri è determinato da comportamenti errati del conducente. E di questi, l’80% è rappresentato dall’abuso dei "mobile devices" al volante. Intervenire per prevenire i comportamenti scorretti ed eliminare le cattive attitudini alla guida, è quindi una delle cose più importanti da fare per l'Europa, incentivando l’utilizzo dei moderni etilometri, dei dispositivi alcol-lock, delle cinture di sicurezza anche sui sedili posteriori e la possibilità di avere installati di serie nei veicoli dispositivi di sicurezza attivi alla guida, che possono salvare un automobilista su due. In Italia il numero dei morti per incidenti stradali si sta sensibilmente riducendo. Norvegia, Germania e Regno Unito sono i Paesi europei più virtuosi, con il Belpaese che staziona a metà classifica per il livello di sicurezza in strada. La maglia nera spetta sicuramente anche quest'anno alla Bulgaria. Da segnalare l’esempio "in positivo" della Lituania, il paese UE più virtuoso per la riduzione delle vittime della strada per numero di abitanti. Pensate che solo nel 2016 è riuscita a ridurre il numero di vittime del 24%, grazie all'intensificazione dei controlli e alla capillare attività di prevenzione attraverso l’informazione, specie verso i neopatentati. Nonostante tutti questi sforzi, la situazione in Europa, non è delle migliori. Il 2016 è stato il terzo anno fallimentare sul fronte della sicurezza, con 25.670 decessi con un calo risibile rispetto al 2015, l’anno peggiore, con la mortalità stradale cresciuta dell’1%, dopo il pareggio del 2014. Negli ultimi anni quindi si registra un peggioramento dell’incidentalità stradale dovuto al sempre più frequente abuso degli smartphone come "distrazione principale" al volante. E dire che l’Europa nel 2010 aveva la "mission" di ridurre del 50% in 10 anni, il numero dei morti stradali. Per raggiungere tale obiettivo in tutta sicurezza, sarebbe necessario un tasso annuo di riduzione del 7%. Invece fino a oggi si è viaggiati addirittura sul -3%, con il conseguente abbassamento delle vittime sulla strada del 20% nei primi sei anni del decennio. Ora la situazione è più dura, visto che nei tre anni di tempo utile che restano per centrarlo, bisognerebbe ridurre i decessi del 10% l’anno oppure imitare tutti quanti gli automobilisti lituani!

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