Prime multe per gli Uber tassisti!

Articolo n.86 del nuovo Codice della Strada, chi volesse iniziare un'attività lavorativa professionale come partner di UBER, tenga bene a mente questo numero, per evitare guai in futuro o pagarli oltremisura in migliaia di euro! La lotta contro i tassisti-autisti, legali-illegali, scende in strada anche in Italia: si fa dura, senza quartiere, da parte di vigili urbani e tassisti spioni, a colpi di multe, sospensioni, sequestri licenze, patenti e subitanee delazioni. E' notizia di ieri l'altro quando un conducente che accompagnava un "cliente" in centro a Genova, è stato fermato e multato da un inflessibile agente della polizia urbana per 1.750 euro su “segnalazione” di un tassista normale! Non finisce mica qui: gli è stata sospesa la patente di guida e confiscato pure l'autoveicolo per infrazione dell'articolo del codice che appunto “governa” il servizio pubblico per il trasporto di persone e cose. L'autista privato affiliato alla startup americana è stato sanzionato pesantemente perché di fatto beccato ad esercitare un'attività illegale: faceva il tassista senza possedere la licenza obbligatoria! I “capoccia” di UBER Italia non sembrano preoccuparsi più di tanto, facendo sapere che forniranno tutta l'assistenza legale per risolvere il caso presentando ricorso, risarcendo l'ignaro affiliato in caso di mancato accoglimento del provvedimento d'appello. E' guerra “app-erta” tra nuovi brevetti, autisti “smart” e clienti dotati di smartphone, di startup che cambiano la mobilita' in pochi mesi ed associazioni di categoria ferme da anni come pachidermi addormentati sugli allori, sotto la bandiera della legalità'. In Germania dopo la “sturm” tempesta iniziale, abbattutasi contro UBER, la Corte Federale ha dovuto revocare il divieto per un vizio di forma, perché in realtà non e' un servizio pubblico ma un contratto per il trasporto di e tra privati. Accadrà lo stesso adesso lungo le strade e tra le aule di tribunale del Belpaese? Ai tassisti "postumi" di casa nostra, l'UBER sentenza!