In Italia il parco auto più grande d'Europa!

Dai risultati di una ricerca sviluppata su fonti Istat, se aggiungiamo alle auto anche gli autobus, i camion ed i veicoli speciali, si arriva a 686 mezzi ogni 1000 persone. Considerando le sole autovetture, il dato italiano risulta superiore alla media europea di 487 auto ogni 1000 abitanti. Nell'Unione Europea il risultato “made in Italy” è inferiore solo a quello del Lussemburgo ed è maggiore di quello tedesco, con 540 auto sempre su 1000 abitanti, di quello francese con 512, del campione spagnolo, con 476 e di quello del Regno Unito ultimo con 464 automobili. Purtroppo l’età media del nostro “parco auto” è davvero alta col 24% delle auto circolanti ha meno di 5 anni, contro il 31% dell'Europa; il 30% ha tra 5 e 10 anni contro il 32% d’Europa. Il rimanente 47% ha più di 10 anni contro il Vecchio continente con solo il 37% delle auto circolanti più vecchie di 10 anni. Il tasso di motorizzazione nelle regioni italiane è altissimo nella piccolissima Valle d'Aosta (avvantaggiata da leggi che favoriscono l'immatricolazione di nuove autovetture, ndr), regione in cui circolano 1051,3 autovetture ogni 1000 abitanti. Stessa situazione per le province autonome a in Trentino Alto Adige (710), regione al secondo posto in graduatoria. Al terzo posto, c’è l'Umbria (682,4) la regione con il tasso di motorizzazione più alto, seguita da Molise (643,2) e Marche (639,6). Maglie nere con il minor rapporto tra autovetture circolanti e abitanti, vi sono Veneto (602,4), Lombardia (587,9), Campania (569,5), Puglia (549,9) e Liguria (522,7). Da questa enorme mole di dati e motori si evince che soprattutto in Italia non possiamo  fare a meno dell'automobile. Come andiamo da casa al lavoro? O come accompagnamo i figli a scuola o dagli amici? Nella stragrande maggioranza dei casi in automobile: mezzi privati si ma antiquati, meno sicuri, maggiormente inquinanti e molto più vecchi dei “modelli” circolanti negli altri paesi dell’Unione. Abbisogna quindi “accelerare” il ricambio delle auto “rottame” ancora in circolazione. Una “mossa” sempre più urgente da fare che porterebbe importanti benefici economici, in termini di posti di lavoro nel settore del mercato automotive in forte sofferenza a causa della crisi. Le proposte da parte delle associazioni alle istituzioni per agevolare il processo di ricambio del parco circolante non mancano. Sarà l’anno giusto? Sarà colpa dell’eterna pigrizia italica o motivato dal fatto che i trasporti e gli altri servizi pubblici ancora non funzionano, non garantendo la stessa libertà di movimento?