Uno dei distributori chiusi per la crisi!

L'ultimo dell'anno del 2015 non festeggeranno di sicuro. Di chi stiamo parlando? Ma delle famiglie degli operatori delle 300 stazioni di servizio che rischiano la chiusura a tempo indeterminato perche' sono troppe e poco redditizie. Difatti il 31 dicembre scadranno le licenze per tantissime pompe di benzina situate sull'asse viario autostradale. I dati sono allarmanti e realistici, con i volumi erogati dagli impianti lungo tutto lo Stivale sempre piu' bassi, con le “royalties” alle societa' autostrade sempre piu' alte e le compagnie petrolifere invece di pagare ancora preferiscono chiudere tutto. Restano pure irrisolti e sempre più diffusi fenomeni di furti di carburante e rapine ai gestori, che registrano un aumento impressionante: negli ultimi 3 anni, il numero degli eventi “violenti” ogni 100 impianti è passato da 5 a 10, quindi raddoppiato. E chi paga? Tutti i distributori di benzina d'Italia sono in gravi ambasce da tempo, il loro futuro e' a rischio se non si innova subito tutto il comparto. Contestualmente l'Italia possiede la rete di stazioni di servizio e rifornimento piu' sovradimensionata d'Europa (in media una ogni 30 km, ndr) rispetto al reale fabbisogno, sommata al crollo verticale delle vendite sia in autostrada, con un calo del 55% dall'anno d'inizio della crisi economica 2008, che sulle strade “normali”. In aggiunta ci si mettono pure, i contratti in scadenza di molti distributori, di cui le rispettive compagnie petrolifere ipotizzano la immediata chiusura in nome della razionalizzazione dei profitti e la limitazione delle perdite. La severa “revisione” procede anche per le stazioni di servizio che riforniscono la normale viabilità, per le quali, la speranza di “salvezza” ancora esiste per importanti operazioni ed ammodernamenti futuri. A tali numeri “nerissimi” si aggiungono le proposte di stop, per evitare l'infrazione delle ultime severissime norme europee, per quegli impianti denominati "incompatibili", ovvero che non rispettano la sicurezza stradale. A conti fatti, potranno realmente “scomparire” piu' di 3000 stazioni di servizio da tutta la penisola!