E adesso quale sara' quello giusto?

Secondo gli italiani l’educazione stradale deve essere insegnata sin dall’infanzia e soprattutto a scuola, anche giocando e meglio insieme ad operatori didattici specializzati in materia. I risultati dell'inchiesta in rete sono molto positivi, perché evidenziano la consapevolezza che da tempo si cercava di raggiungere. Comprendere a tutti i livelli l'importanza di impartire una qualsi educazione sulle cose che accadono in strada, sin dall'infanzia e' da sempre un obiettivo che molti professionisti del settore avevano a cuore. Le interviste, su un "campione" di mille persone di età compresa tra i 18 anni e i 65 anni, presenti sul territorio nazionale, hanno evidenziato un bel 73% del totale, di persone favorevoli all'insegnamento dell'educazione stradale nel periodo dell'infanzia. Il 21% ribadisce il concetto con la maggiore sicurezza, nel far conoscere i segnali stradali ai bambini quando vanno in bicicletta. Vi è poi un 4% di favorevoli, che vuole svolto tutto il programma in poche ore, partendo dagli argomenti piu' semplici e adatti ai bambini, mentre il restante 3%, ritiene fondamentale la presenza di personale adulto ed esperto durante i corsi. Insomma, ciò che si è capito è che i bebe' a bordo di oggi, saranno i neopatentati di domani, pertanto è d'uopo offrire loro un insegnamento delle regole da rispettare "on the road" sempre corretto ed adeguato alle tappe della loro vita. Altra "questione" posta agli intervistati era quella relativa all'importanza del gioco nell'insegnamento dell'educazione stradale e anche in questa circostanza, la maggioranza degli italiani si è ritenuta molto favorevole. Il 70% degli intervistati ha affermato che se ben progettati i giochi per insegnare l'educazione stradale sono molto utili, il 15% di loro, pensa che il gioco sia il modo piu' efficace per introdurre un argomento altrimenti intrattabile per bimbi di quell'eta', il 12% si è dichiarato molto felice che siano stati inventati e solo l'1% degli intervistati ha ritenuto che il gioco debba essere solo svago e che non debba essere necessariamente educativo. Alla domanda: “Voi quale figura preferireste per l'insegnamento dell'educazione stradale?". Il 40% degli aventi diritto, vorrebbe un insegnante specializzato per insegnare i primi rudimenti del Codice della Strada ai loro figli, mentre un altro 40% crede che la figura ideale sia "gioco forza" un vigile urbano o un agente della PolStrada. Il 14% preferirebbe in aula un operatore specializzato al posto dell'insegnante, il 3% addirittura un ex pilota di auto o moto e il 2% un semplice appassionato di Mobilita' Consapevole. Sarebbe da considerare e far risaltare tutto questo come un fatto di cronaca molto positivo, ovvero la dimostrata volontà di un popolo di istruire la propria prole ad un futuro migliore, fatto di conoscenza e rispetto delle regole. Sin dall' infanzia è necessario educare i ragazzi alla cultura della sicurezza totale sulla strada, perché l'attivita formativa in tal senso e' fondamentale per favorire una futura guida attenta e responsabile. Promuovere l'educazione stradale giocando renderà tutto cio' addirittura più semplice ed intuitivo per i "nostri" piloti in erba del domani, esponendoli a sempre meno rischi e pericoli di futuri incidenti!