Le città più pericolose d'Italia!

La ricerca Istat sul 2015 ha "incrociato" gli ultimi dati sulle immatricolazioni in relazione alle diverse città e capoluoghi del Paese. Risultato? E' uscita fuori una specie di "hit-parade" delle più pericolose lungo tutto lo Stivale. Nel 2015 Foggia con 13,2 vittime ogni 100mila veicoli è la meno virtuosa, come "giustificazione" vengono addotte le sempre meno risorse a disposizione per i "lavori pubblici" da parte delle casse dell'Erario, di molto inferiori alle reali necessità di un grande centro del Sud. Secondo e terzo posto nella speciale graduatoria, rispettivamente per Carbonia in Sardegna con 13 vittime e per Belluno nel Nord-Est con 12,4 decessi ogni 100mila macchine, entrambe di parecchio aldilà della media nazionale, che si assesta sui 7 morti ogni 100mila immatricolazioni effettuate. Seguono le province di Pordenone con 11,3, Vercelli con 11,3, Piacenza, Latina, Crotone, Udine con 11, Ravenna e Ferrara con il 10,7 per il Centro Italia. Considerando invece i capoluoghi con una più alta densità di autoveicoli (superiore ad 1 Ml. di unità, ndr) emergono risultati sorprendenti. Come il primato di città meno pericolosa per le incidentalità gravi, che spetta di diritto a Napoli con appena 4,2 vittime ogni 100mila veicoli, seguita da Milano con il 4,4, Catania col 5,6, Torino col 5,8, Roma Capitale col 7. La classifica si conclude con i "primi" mesi e numeri del 2015 riguardo le Regioni, col primo posto della Lombardia con 447 morti, di cui 1/10 nel solo hinterland milanese, seguita dal Lazio con 37o vittime, di cui quasi la metà solo a Roma, l'Emilia Romagna con 327, il Veneto con 325 decessi ed il Piemonte con "sole" 265 vittime della strada! Con i dati forniti dall’Istat, i numeri parlano chiaro circa la sicurezza delle strade italiane: solo nell’ultimo decennio, le vittime di incidenti stradali sono state 4.400 ogni anno, di cui 3.381 nel 2014. Confrontandoli con quelli dei primi sei mesi del 2015 e diffusi dal centro nazionale di statistica, la mortalità sulle strade è in realtà cresciuta dell’1% rispetto al 2014!