Attualità
Un pasticciaccio brutto all'italiana, è finito al disonore delle cronache nostrane e rimbalzato su Internet. Questa volta lo scandalo, ahinoi, riguarda neopatentati, autoscuole e patenti di guida conseguite a 4-5mila euro al pezzo, in cambio di soldi e prestazioni sessuali. Centinaia gli indagati a piede libero, decine gli arresti dal nord al sud!
Da Milano a Roma, da Frosinone a Firenze, da Perugia a Pescara, da Napoli a Caserta, da Varese a Siena. In pratica tutta l'Italia è complice del disonesto e dilagante fenomeno del “Pay to Drive” ovvero pagare per guidare ed ottenere la Patente B senza inutili perdite di tempo, evitando di studiare e di risolvere i quiz e passare l'esame di pratica e teoria. Se non si avevano tutti i soldi, erano accettate di buon grado anche prestazioni “in natura”. Non era neanche importante conoscere la lingua italiana, la segnaletica o le normative principali per circolare su strada in sicurezza. Aspiranti automobilisti italiani, albanesi, cinesi, egiziani, marocchini, polacchi e rumeni e di ogni altra nazionalità, pagando diverse migliaia di euro, potevano scendere in pista sapendo a malapena reggere un volante in mano o suonare il clacson. Nessun problema per le procedure di rinnovo della patente o conseguirne una ex novo: basta pagare oppure offrire le proprie "prestazioni particolari" ad operatori e istruttori "interessati" e compiacenti e tutto il resto è....noia! Il problema oltre che di natura etica e morale è mortale, ovvero immaginate il pericolo di ritrovarsi a tu per tu con veicoli condotti da soggetti completamente estranei alle regole, teoricamente "pirati della strada" che conseguivano l’abilitazione alla guida evitando qualsiasi segnale e tutto l'iter teorico comprese le più severe prove pratiche. Bocciati seriali agli esami di guida o gente di malaffare senza tempo da perdere e nessun problema economico di somme da spendere, aggiravano pagando le leggi per conseguire la licenza senza un solo giorno di scuola guida. Non solo giovani rampolli facoltosi dei posti nostri vogliosi di scendere in strada prima possibile, ma anche avvenenti donne extracomunitarie, poverissime ma pronte a tutto, aventi solo la necessità di possedere una patente ed un autoveicolo proprio per lavorare e poter vivere. Nelle ordinanze delle forze dell'ordine si legge di tutto e di più, non mancano dettagli e particolari scabrosi sulle differenti attività illecite senza freni fino al punto di proseguire per mesi indisturbati negli illeciti. I nuovi "furbetti del patentino" erano arrivati a far promuovere decine di candidati con un incasso a fine giornata di centinaia di migliaia di euro. Le stime complessive degli inquirenti si aggirano sulle 300-400 mila euro ma purtroppo siamo solo all'inizio. Insomma, un vero scandalo all'italiana con una lista interminabile di capi d’imputazione per i colpevoli, che già ha condotto direttamente in prigione senza passare dal Via, diversi capoccioni della Motorizzazione di mezza Italia. Una preziosa inchiesta destinata a svelare altri risvolti, che dovrà assolutamente, essere chiusa al più presto per non lasciare troppi indegni neopatentati "paganti", incapaci di rispettare le principali regole di guida vigenti e di riconoscere i segnali stradali più banali, liberi di circolare con tutti i rischi del caso per loro, noi e voi!
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