Dagli scarti di lavorazione della birra, l'energia rinnovabile per le auto elettriche del domani!

Batterie meno costose e non inquinanti grazie alla "basura"? Ebbene si, è possibile fare energia con quella che fino a ieri era considerata immondizia, riciclando i residui e gli scarti della lavorazione della birra. Avete letto proprio bene. 

L’ultimo "magico" ritrovato della scienza in questo campo, arriva da una muffa che nasce e prolifera nelle acque reflue dei birrifici e che potrebbe alimentare il processo produttivo per creare i "costosissimi" materiali a base di carbonio per la creazione delle celle elettrochimiche ad alto rendimento per auto ecologiche. In buona sostanza, si potranno creare degli elettrodi 100% "green" ed eco-sostenibili per alimentare le prossime batterie al litio ad alto rendimento e basso costo. Come? Sfruttando muffe, spore e funghi ritenuti eccezionali conduttori naturali di corrente elettrica. Gli accumulatori che oggi alimentano tutti i motori dei veicoli elettrici, ibridi e plug-in, richiedono prima ingenti investimenti in fase costruttiva e poi si portano dietro il gravissimo ed irrisolto problema dello smaltimento una volta "esausti". Due brillanti giovani ricercatori americani dell'Università del Colorado credono di aver trovato la soluzione finale studiando i microorganismi presenti negli scarti e nei sottoprodotti dei birrifici, sfruttando la loro ricchezza naturale di "zuccheri". Una quantità pressochè illimitata di materiale grezzo a basso costo con il quale produrre super elettrodi per accumulatori. Un processo che, una volta messo a regime, produrrà lo smaltimento "perfetto" dei rifiuti dei birrifici industriali e allo stesso tempo ridurrà notevolmente i costi di realizzazione delle celle di litio a zero impatto ambientale. Sviluppare produrre e commercializzare i primi elettrodi “alla birra”, quindi si può fare! Risultati soddisfacenti quanto promettenti quelli dell'equipe statunitense, tanto da meritare attenzioni più che approfondite da parte di tutte le maggiori riviste scientifiche del settore, che hanno così commentato la rivoluzionaria scoperta: "Se tale processo produttivo fosse applicato su larga scala, le case automobilistiche avrebbero accesso ad eccezionali risorse a basso costo per la realizzazione di componenti tecnologici avanzati per le batterie”. La strada verso la mobilità sostenibile del domani è quasi spianata dagli incredibili "ritrovati" quotidiani della ricerca e della tecnica e passa sempre più attraverso bio-masse, bio-carburanti ed un buon boccale di lager!