Mentre a Roma Capitale il “bike-sharing” non esiste più, Milano ci prova ancora!

Mentre a Roma Capitale il “bike-sharing” non esiste più per mancanza di “materie prime”, ovvero biciclette e stalli letteralmente depredati dai vandali e dai ladri. A Milano ci provano ancora. La nuova giunta comunale meneghina studia un altro modo di fare “bike sharing”, adottando la formula “free floating”, già molto diffusa per gli autoveicoli in città, in modo da poterla introdurre e associare alla tipologia più tradizionale per creare un sistema misto. La bicicletta da condividere sarà possibile restituirla con più libertà in giro per la città, non sarà quindi più obbligatorio riagganciare il mezzo allo stallo in una delle stazioni dedicate. La grande paura anche per Milano, è il rischio sempre attuale dei furti seriali di due ruote. I modelli più “virtuosi” al mondo sono due: il più famoso è quello cinese, dove ad un miliardo di persone corrisponde una moltitudine di biciclette a disposizione, che possono essere prelevate e restituite liberamente in qualsiasi punto del centro urbano. L'altra esperienza di successo è quella berlinese. Tutte le bici sono uguali e dotate di un moderno localizzatore gps che permette di sapere sempre dove la si possa trovare e come deterrente. L'apertura e la chiusura dei lucchetti sono gestisti tranquillamente ed in tutta sicurezza dalla solita app per smartphone. Sia in Cina che in Germania, il senso civico è molto più sviluppato che da noi ed i ladri di biciclette quasi non esistono. Il bike sharing a Milano compie 10 anni anni, da poco è diventato un sistema misto, comprensivo delle bici gialle classiche alle nuove e-bike tutte rosse. Prima dell'Estate in programma nuove stazioni, da aggiungere alle 300 attuali, l'allargamento ed il riammodernamento di alcune piazzole sovraffollate e senza stalli e velocipedi disponibili!