Il nuovo rapporto dell’European Transport Safety Council sulla sicurezza stradale nell'Unione Europea parla chiaro. Negli ultimi 3 anni il numero delle vittime sulle strade europee non è diminuito, anzi. Il Consiglio Europeo per la Sicurezza nei Trasporti sollecita i datori di lavoro, i governi nazionali e l’UE tutta ad aumentare gli sforzi per affrontare i problemi e sanare i mille rischi legati alla mobilità per motivi di lavoro. Gli esempi positivi da parte di piccole e grandi aziende non mancano, sempre più imprenditori privati iniziano ad affrontare seriamente il problema della sicurezza stradale per i loro lavoratori e dipendenti che affrontano ogni giorno. Altre società considerano erroneamente che la gestione del rischio, un peso anziché un’opportunità per migliorare la qualità della vita di tutti. Contribuire a limitare i costi sociali e assicurativi, diminuire le assenze sul lavoro e rafforzare l’immagine aziendale è possibile. Come? Riducendo i rischi con la gestione "accurata" di ogni trasporto e di ogni viaggio, una formazione per l'educazione stradale più mirata e l'acquisto di veicoli più moderni e più sicuri. I datori di lavoro devono fare di più con l'aiuto ed il sostegno da parte dei governi nazionali e dell’UE. Un primo decisivo step per affrontare il problema dei decessi negli spostamenti casa-lavoro è la raccolta dati: nella maggior parte dei paesi europee, le forze dell’ordine non registrano lo "scopo del viaggio" alla voce "caratteristiche" di un incidente stradale. Inoltre non esiste ancora una definizione, un protocollo standardizzato per le morti sulle strade negli spostamenti sul lavoro. Ogni governo dovrebbe dare il buon esempio ai propri cittadini adottando programmi di gestione della sicurezza negli spostamenti sul lavoro e casa-lavoro dei propri dipendenti oltre che delle flotte operative private, mentre la sicurezza di ogni autoveicolo dovrebbe essere la "prima regola", tra i requisiti necessari per partecipare ad appalti pubblici e privati!